Al Fespaco il film “Frontières”, inno al coraggio donna africana

27 febbraio 2017

Accoglienza calorosa alla 25esima edizione del festival del cinema panafricano Fespaco a Ouagadougou, in Burkina Faso, per “Frontières”, film della regista Apolline Traoré sul coraggio delle donne africane, pronte ad attraversare mille pericoli tra Senegal, Mali, Burkina Faso e Benin per raggiungere la Nigeria, tutto questo per nutrire le loro famiglie. Il road-movie racconta la storia di 4 protagoniste dai destini differenti – interpretate dalla celebre ivoriana Naki Sy Savané, dalla senegalese Amélie Mbaye, dalla beniamina ivoriana-burkinabé Adizetou Sidi e dalla nigeriana Unwana Udobang – che si uniscono in questo viaggio, tra racket alle dogane, furti, violenze sessuali e omicidi.

La cineasta burkinabé, già autrice di “Moi Zaphira” (2012), ha voluto denunciare la mancanza di integrazione nelle sotto-regioni, dove (solo) ufficialmente vige “la libera circolazione di beni e individui”: “Nel nostro cinema e nel mondo si parla molto dei viaggi dall’Africa verso l’Europa, anche se la circolazione in queste sotto-regioni è un grande problema, di cui nessuno parla. E’ stato importante per me parlare di questo problema e parlare del coraggio di queste donne che quasi sfidano questi tabù per nutrire le loro famiglie”. L’attrice Naki Sy Savane: “Per me questo film è un inno alla donna, un inno alla lotta della donna africana”. Il film è stato girato ai posti di frontiera e ha beneficiato della collaborazione delle autorità di tutti i paesi per denunciare i racket e gli stupri compiuti da funzionari. “Se l’ho fatto – ha sottolineato la regista – è affinché qualcosa cambi”. Il film sarà distribuito in tutta l’Africa francofona e in Europa. Al festival burkinabé sono in concorso 164 film, tra cui 20 lungometraggi per il premio più ambito, lo Stallone d’oro di Yennenga (l’Etalon d’or de Yennenga).

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