Alfano: riportare Battisti in Italia. Orlando: è possibile, sconti di pena

5 ottobre 2017

L’estradizione dell’ex terrorista Cesare Battisti “è possibile” e l’Italia è “fortemente determinata a far sì che sconti la sua pena nel nostro Paese”. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando appare fiducioso sul rientro del’ex terrorista arrestato vicino alla frontiere della Bolivia. Orlando ricorda che “l’Italia la chiede da tempo e la richiesta rimane ferma, ci sono tutti i presupposti sulla base del diritto internazionale perché questa sia realizzata”. Dunque, “estradizione possibile”. Il Guardasiggilli spiega che l’Italia “ha fatto fatto tutti i passi presso tutte le autorità giurisdizionali brasiliane e tutte le autorità politiche, alla luce di questo nuovo fatto ne faremo altri”. In sostanza, si sta facendo il possibile affinché “Battisti sconti la sua pena nel nostro Paese anche per restituire in parte ciò che è stato tolto alla nostra comunità e ciò che è stato inflitto alle vittime del terrorismo”. 

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“Oggi con l’ambasciatore Bernardini per riportare Battisti in Italia e assicurarlo alla giustizia. Continuiamo il lavoro avviato con le autorità brasiliane”, fa sapere invece, il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Antonio Bernardini, l’ambasciatore d’Italia in Brasile è a Roma e gia’ oggi sara’ ricevuto alla Farnesina del ministro Alfano. Cesare Battisti – condannato a 4 ergastoli in Italia per altrettanti omicidi durante gli anni di piombo e fuggito dall’Italia nel 1981 – e’ stato fermato mercoledi’ alla frontiera con la Bolivia: trasferito a un commissariato della polizia federale a Corumba, nel Mato Grosso, interrogato -ha spiegato la polizia federale in un comunicato – per esportazione di valuta. L’ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) e’ stato fermato a un controllo della polizia stradale a Guaicurus, nel Mato Grosso, vicino alla frontiera con la Bolivia, quando cercava di uscire dal Paese a bordo di un taxi in cui si trovavano altri due passeggeri.

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Secondo la stampa locale, l’ex terrorista nascondeva l’equivalente di circa 10mila real, circa 3mila dollari, non dichiarati, il che per la giustizia brasiliana e’ un reato di esportazione di valuta. I suoi legali hanno gia’ presentato istanza di rilascio del loro assistito. Di recente, il presidente brasiliano Michel Temer si era espresso a favore della sua estrazione in Italia ed il 27 settembre Battisti aveva presentato ricorso al Tribunale Supremo. Nel 2010 era stato – con una scelta esclusivamente politica – l’allora presidente Inacio Lula da Silva a sovvertire la scelta, sempre del Tribunale Supremo, che aveva concesso l’estradizione di Battisti. L’ex terrorista si era rifugiato in Brasile nel 2007 dopo essere scappato dalla Francia, dove per oltre 30 anni era vissuto liberamente. L’arrivo all’Eliseo del gollista Nicolas Sarkozy nel 2007 aveva cambiato il regime di condiscendenza con cui l’allora presidente socialista, Francois Mitterand (1981-1995), aveva accolto decine di italiani con un passato di terroristi. Il 25 settembre l’Italia ha presentato una nuova istanza per rivedere la decisione dell’ex presidente Lula che aveva concesso a Battisti lo status di rifugiato politico.

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