Anche in Usa parte la vaccinazione. Pronte misure antiCovid per oltre 900 miliardi Usd

Anche in Usa parte la vaccinazione. Pronte misure antiCovid per oltre 900 miliardi Usd
Il Campidoglio è la sede del Congresso e la sede del ramo legislativo del governo federale degli Stati Uniti
14 dicembre 2020

I primi autocarri con le dosi di vaccino Pfizer sono partiti da un impianto del Michigan che lo produce, per arrivare oggi negli Stati – a cui vengono riservate quote proporzionali alla popolazione – per l’avvio delle vaccinazioni. I primi carichi di fialette saranno probabilmente riservati a medici, infermieri, a chi lavora nelle case di riposo. Inizialmente, riportano i media Usa, dovrebbero essere spediti 3 milioni di dosi circa. Secondo le informazioni ufficiali già oggi le fialette arriveranno in 145 centri di distribuzione, poi in altri 425 martedì, con ulteriori 66 centri riforniti mercoledì. Intanto, il direttore dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), Robert Redfield, ha dato il via libero definitivo alla somministrazione del vaccino Covid-19 sviluppato da Pfizer e BioNTech a persone di età pari o superiore a 16 anni.

Secondo la stessa Cdc, Redfield ha accettato la raccomandazione del Comitato consultivo per le pratiche di immunizzazione dell’agenzia, arrivata ieri. Venerdì scorso invece la Food and Drug Administration (Fda) aveva concesso l’autorizzazione all’uso di emergenza per il vaccino Covid-19 di Pfizer e BioNTech. Pfizer ha iniziato a spedire i suoi vaccini nella giornata di oggi e le prime spedizioni sono attese per in mattinata. Negli Usa, frattanto, si cerca di fronteggiare la crisi economica causata dalla pandemia con un nuovo piano bipartisan da 908 miliardi di dollari. Entro oggi una commissione bipartisan del Congresso degli Stati Uniti depositerà una proposta di legge sullo stanziamento.

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Ciò consentirebbe di superare la situazione di stallo che si era creata tra Repubblicani e Democratici, che aveva impedito di assistere famiglie e imprese colpite dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica. Il pacchetto di 908 miliardi, comprende, fra l’altro, 288 miliardi per le piccole imprese, 180 per la disoccupazione, 160 per gli stati e i governi locali. Gli stanziamenti sarebbero molto più contenuti rispetto ai 2mila miliardi richiesti dai dem a settembre, ma anche più dei 500 miliardi proposti dai Senatori repubblicani: un punto di caduta che potrebbe facilitarne l’approvazione dopo una serie di trattative finite male poco prima del voto.

I due partiti non hanno però ancora trovato la quadra su come distribuire queste risorse, con i repubblicani che chiedono maggiori risorse per imprese e università e i democratici che vorrebbero più finanziamenti per l’amministrazione pubblica e sussidi di disoccupazione più generosi. Il senatore democratico Mark Warner ha definito questo nuovo piano bipartisan “ad interim“, perché fornirà aiuti finché il nuovo presidente eletto Joe Biden non si insedierà il 20 gennaio 2021. Nancy Pelosi e Chuck Schumer, leader democratici, hanno dichiarato che questo sarà il punto di partenza per i colloqui con i Repubblicani e il governo. Infine, sul fronte pandemia, i dati assemblati dalla Johns Hopkins University aggiornano un quadro disastroso: 16.062.299 casi confermati e 297.818 morti.

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