Politica

Ancora “purghe” Cinquestelle, maggioranza si restringe a Senato

Due espulsioni e due “procedimenti disciplinari ancora pendenti”. E cosi’ si restringono i numeri del Movimento 5 stelle al Senato e, di conseguenza, della maggioranza giallo-verde, che scende a quota 165. Ma resta ancora ancorata al di sopra della cosiddetta ‘soglia di sicurezza’, ovvero 161 senatori, che assicurano al governo guidato da Giuseppe Conte la maggioranza assoluta a palazzo Madama. Con l’espulsione dal Movimento 5 stelle dei due dissidenti Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, il gruppo pentastellato a palazzo Madama passa da 109 senatori a 107 che, sommati ai 58 della Lega, raggiungono comunque l’asticella della maggioranza assoluta. Tuttavia, e’ ancora pendente il procedimento disciplinare nei confronti delle senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes. Se anche in questo caso il Collegio dei probiviri dovesse optare per l’espulsione, il gruppo dei 5 stelle al Senato si ridurrebbe di altre due unita’, scendendo a quota 105 e portando cosi’ la maggioranza di governo a 163 parlamentari.

Numeri che inizierebbero a sfiorare il limite della soglia di tranquillita’, in quanto vanno tenute in considerazione le fisiologiche assenze in occasione delle votazioni in Aula e, soprattutto, i vari impegni di governo dei sentori che fanno parte dell’esecutivo. Una ‘ricaduta’, poi, sempre in termini di numeri e di maggioranza, si potrebbe avere anche nelle commissioni. Se si considerano i numeri incassati dalla maggioranza M5s al Senato nelle ultime votazioni su provvedimenti importanti, salta agli occhi il rischio che nel prossimo futuro i giallo-verdi debbano serrare le file e garantire la tenuta in occasione di ogni votazione. Ad esempio, lo scorso 13 dicembre, il governo ha incassato la fiducia posta sul ddl Anticorruzione con 162 si’. Se i due senatori pentastellati fossero gia’ stati espulsi, M5s e Lega non avrebbero raggiunto la maggioranza assoluta. La fiducia sulla manovra, sempre al Senato, il 23 dicembre, e’ passata con 167 voti a favore. Il decreto Sicurezza, i primi di novembre, ha ottenuto 163 si’. Ancora piu’ stretti i voti incassati sul decreto fiscale a fine novembre: 147 voti favorevoli.

Intanto, cresce il malumore in casa Cinquestelle e c’è anche chi si ribella alla decisione dei probiviri. “I principi del M5S, il programma votato punto per punto da tutti gli iscritti alla piattaforma Rousseau e il contratto di governo sono i fari dei portavoce – afferma Luigi Gallo, deputato M5S -. E’ assurda l’espulsione, i richiami e le procedure presso i probiviri di parlamentari che hanno seguito questi fari nella loro azione”. Cosi’ su Fb Luigi Gallo, deputato M5S. “Chi e’ stato espulso e segnalato ha cercato di migliorare le leggi dal parlamento per il bene dei cittadini con azioni politiche forti ma nel rispetto dei principi del M5S e del governo”.

LA REPLICA DI DE FALCO

“L’espulsione e’ un segno di enorme debolezza e di scarsa cultura democratica”. Lo ha detto all’Ansa il senatore Gregorio De Falco commentando l’espulsione dal Movimento 5 Stelle. “Tuttavia – ha aggiunto l’ex comandante della Marina Militare- io mi sento ancora perfettamente in linea con le idee del Movimento, non sono io ad avere cambiato linea”. “Inoltre si tratta di un provvedimento anticostituzionale – sottolinea De Falco – perche’ viola l’articolo 68 della Costituzione e il diritto di un parlamentare a esprimere le proprie opinioni, visto che non ho mai espresso voti in dissenso con il programma elettorale ne’ con il contratto di governo, che peraltro vincola i membri dell’esecutivo ma non certo i singoli parlamentari”. Nel merito, il senatore divenuto celebre prima della sua elezione in Parlamento per essere stato l’ufficiale-eroe che striglio’ Schettino nella tragica notte della Concordia, ribadisce che “l’immigrazione, i diritti umani, sono diritti inalienabili, cosi’ come sono questioni importantissime gli abusi edilizi”.

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