Anm verso una tregua: no a scontri con la politica. Ma il governo contrattacca: “Magistratura faccia autocritica”

di Maurizio Balistreri

I magistrati non vogliono alcuno scontro con i politici, ma c’è stata troppa “timidezza” nei confronti della corruzione. Dopo il polverone sollevato ieri dal presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, parla il segretario dell’Anm Maurizio Carbone. “Non facciamo paragoni” tra governi del passato e del presente “noi chiediamo delle riforme forti e non sempre questo è accaduto sul piano della corruzione”, ha detto Carbone. “E’ la stessa politica che sta facendo autocritica – ha spiegato – perché se dopo meno di due anni si va a modificare la legge Severino, che era sta considerata la soluzione a tutti i mali, evidentemente avevamo ragione noi e poi il presidente del Senato a dare il grido di allarme, che quella soluzione normativa era insoddisfacente”. Carbone pertanto ha ribadito che l’Associazione nazionale dei magistrati vuole “che questi errori e queste timidezze in futuro vengano meno. Noi lo scontro non lo vogliamo non è questa la finalità di questo congresso”. Le dichiarazioni hanno provocato una dura presa di posizione da parte del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Credo che ci voglia coraggio e una certa faccia ad attaccare questo governo – ha detto – nel momento in cui abbiamo fatto leggi importati e, soprattutto, nel momento in cui il contrasto a cosa nostra va bene”.

Poi l’affondo all’Associazione dei magistrati che attacca l’esecutivo quando “tutta l’opinione pubblica nazionale si aspetta una profonda autocritica e parole molto forti per spiegare da parte della magistratura quello che è successo a Palermo”. “A Palermo è successo un qualcosa che manda un messaggio devastante all’opinione pubblica – contrattacca Alfano – che pensa che, se così vengono gestiti i beni confiscati da coloro i quali devono contrastare la criminalità organizzata, c’è qualcosa di molto grave, qualcosa che non quadra”. “Se invece dell’autocritica arrivano attacchi – è il ragionamento politico del ministro degli Interni – è un modo ottimo per sviare l’attenzione ma nessuno si illuda che non ce ne siamo accorti”. In risposta ad Alfano, Matteo Frasca, responsabile della sezione dell’Anm di Bari: “Noi abbiamo chiesto sin da subito che si faccia chiarezza e chiarezza nel modo assoluto senza ombre e senza incertezze perche’, evidentemente, qualunque opacita’ e’ destinata a pregiudicare la credibilita’ della magistratura, di una magistratura che come quella palermitana, si e’ sempre distinta per una professionalita’ che, mi sembra, sia sotto gli occhi di tutti”.

“Se e’ stato fatto scempio delle regole da parte di qualcuno – ha continuato Frasca – saranno gli organismi competenti, con la sollecitudine dovuta e all’interno delle regole che noi intendiamo sempre prestare un doveroso ossequio, sapra’ sicuramente chiarezza e luce. Ed e’ quello – ha concluso – che tutti noi auspichiamo”. Anche al ministro della Giustizia non sono piaciuti gli attacchi dell’Anm: “Penso  – ha detto – che quei toni e qualche accento acuto siano un tentativo di tenere insieme la Magistratura in un momento in cui ci sono scontri significativi al suo interno”. Parole alle quali è giunta una replica che sa di tregua: “La magistratura è unita e lo è sempre stata nel richiedere strumenti idonei a dare risposte forti alla richiesta di legalità del Paese. Chiediamo che la politica sia con noi e non ci siano più messaggi di divisione”.

 

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