Anm verso una tregua: no a scontri con la politica. Ma il governo contrattacca: “Magistratura faccia autocritica”

Anm verso una tregua: no a scontri con la politica.  Ma il governo contrattacca: “Magistratura faccia autocritica”
24 ottobre 2015

di Maurizio Balistreri

I magistrati non vogliono alcuno scontro con i politici, ma c’è stata troppa “timidezza” nei confronti della corruzione. Dopo il polverone sollevato ieri dal presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, parla il segretario dell’Anm Maurizio Carbone. “Non facciamo paragoni” tra governi del passato e del presente “noi chiediamo delle riforme forti e non sempre questo è accaduto sul piano della corruzione”, ha detto Carbone. “E’ la stessa politica che sta facendo autocritica – ha spiegato – perché se dopo meno di due anni si va a modificare la legge Severino, che era sta considerata la soluzione a tutti i mali, evidentemente avevamo ragione noi e poi il presidente del Senato a dare il grido di allarme, che quella soluzione normativa era insoddisfacente”. Carbone pertanto ha ribadito che l’Associazione nazionale dei magistrati vuole “che questi errori e queste timidezze in futuro vengano meno. Noi lo scontro non lo vogliamo non è questa la finalità di questo congresso”. Le dichiarazioni hanno provocato una dura presa di posizione da parte del ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Credo che ci voglia coraggio e una certa faccia ad attaccare questo governo – ha detto – nel momento in cui abbiamo fatto leggi importati e, soprattutto, nel momento in cui il contrasto a cosa nostra va bene”.

Poi l’affondo all’Associazione dei magistrati che attacca l’esecutivo quando “tutta l’opinione pubblica nazionale si aspetta una profonda autocritica e parole molto forti per spiegare da parte della magistratura quello che è successo a Palermo”. “A Palermo è successo un qualcosa che manda un messaggio devastante all’opinione pubblica – contrattacca Alfano – che pensa che, se così vengono gestiti i beni confiscati da coloro i quali devono contrastare la criminalità organizzata, c’è qualcosa di molto grave, qualcosa che non quadra”. “Se invece dell’autocritica arrivano attacchi – è il ragionamento politico del ministro degli Interni – è un modo ottimo per sviare l’attenzione ma nessuno si illuda che non ce ne siamo accorti”. In risposta ad Alfano, Matteo Frasca, responsabile della sezione dell’Anm di Bari: “Noi abbiamo chiesto sin da subito che si faccia chiarezza e chiarezza nel modo assoluto senza ombre e senza incertezze perche’, evidentemente, qualunque opacita’ e’ destinata a pregiudicare la credibilita’ della magistratura, di una magistratura che come quella palermitana, si e’ sempre distinta per una professionalita’ che, mi sembra, sia sotto gli occhi di tutti”.

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“Se e’ stato fatto scempio delle regole da parte di qualcuno – ha continuato Frasca – saranno gli organismi competenti, con la sollecitudine dovuta e all’interno delle regole che noi intendiamo sempre prestare un doveroso ossequio, sapra’ sicuramente chiarezza e luce. Ed e’ quello – ha concluso – che tutti noi auspichiamo”. Anche al ministro della Giustizia non sono piaciuti gli attacchi dell’Anm: “Penso  – ha detto – che quei toni e qualche accento acuto siano un tentativo di tenere insieme la Magistratura in un momento in cui ci sono scontri significativi al suo interno”. Parole alle quali è giunta una replica che sa di tregua: “La magistratura è unita e lo è sempre stata nel richiedere strumenti idonei a dare risposte forti alla richiesta di legalità del Paese. Chiediamo che la politica sia con noi e non ci siano più messaggi di divisione”.

 

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