Anpi in campo, allarme diritti? Prematuro ma siamo preoccupati
Pagliarulo: Marcia su Roma, Meloni La Russa e Fontana prendano posizione
“Non possiamo giudicare un governo che non c’è”, e per questo “è sbagliato l’allarme per il destino dei diritti civili prima che ci siano i fatti, ma è giusta la preoccupazione”: lo ha detto Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), in una conferenza stampa nella quale ha lanciato una serie di messaggi all’indirizzo della coalizione che ha vinto le elezioni.
Storica organizzazione della sinistra, oggi affidata agi eredi di quanti si levarono in armi contro l’occupazione nazista e contro il regime fascista, l’Anpi ha in cantiere una serie di iniziative per il centenario della Marcia su Roma. Un convegno internazionale dal titolo “Lo sguardo dell`altro: fascismo e colonialismo visto dagli aggrediti, ieri e oggi” che avrà luogo domani, sabato 15 ottobre, al Salone comunale di Forlì a partire dalle ore 9.30; una “no stop” antifascista il 27 ottobre che andrà in onda sulla pagina Facebook Associazione Nazionale Partigiani d`Italia – ANPI con contributi video di storici illustri (tra cui Paolo Pezzino, Giovanni De Luna, Isabella Insolvibile e Davide Conti), immagini, podcast, musica; la manifestazione nazionale il 28 ottobre a Predappio, città natale di Benito Mussolini, in ricordo della liberazione della città avvenuta proprio il 28 ottobre 1944; un convegno, il 10 novembre a Roma, sul tema “La crisi del liberalismo e la nascita dello stato fascista”.
Ma l’Anpi soprattutto intende ribadire il suo ruolo nella società italiana: “Ricordo – ha spiegato il presidente Pagliarulo – che la missione Anpi è quella di essere presidio di democrazia, unzione civica e sociale a difesa della Costituzione. Qualsiasi cosa vada oltre ci attrezzeremo per una risposta unitaria, sottolineo questa parola, conseguente”. La novità della leadership nel centrodestra affidata a una forza in parte erede del Movimento sociale italiano, che raccolse reduci e nostalgici della dittatura fascista, spinge l’ex senatore comunista a mettere l’accento su una scadenza ravvicinata: il centenario della Marcia su Roma che aprì la strada al regime fascista. “Non è che ci aspettiamo… si richiede proprio – ha avvertito – una presa di posizione da parte delle più alte istituzioni italiane a proposito di antifascismo e marcia su Roma. L’ho detto a proposito del governo che ancora non c’è, a fortiori riguarda la seconda e terza carica dello Stato”, ha aggiunto a proposito di Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, quest’ultimo votato mentre la conferenza stampa dell’Anpi è in corso.
Al neo presidente del Senato, in particolare, Il presidente Anpi dedica una precisazione: “La seconda carica dello Stato in quanto tale merita rispetto, non ci piove. Quindi Ignazio Benito La Russa merita rispetto. Ancor più spetta a questa persona essere scrupolosamente rispettosa della Repubblica e della sua storia, della Costituzione che nasce dalla resistenza e dalla lotta antifascista”. Però “non posso sottacere due cose: l’odio che La Russa ha sempre manifestato verso l’Anpi che definiva ‘vergognosa’ e ‘foglia di fico della sinistra’, penso che una personalità che ricopre quella carica si deve ricredere e deve manifestarlo. Seconda cosa: ha recentemente affermato che ‘siamo tutti eredi del duce’, io restringerei questo arco di ‘tutti’ immaginando che parlasse per lui non certo per noi”.
“Non possiamo giudicare – ha puntualizzato – un governo che non c’è. Come da parte di qualsiasi governo ci aspettiamo il pieno rispetto del giuramento costituzionale, a cominciare dal 25 aprile. Siamo però preoccupati per una serie di anticipazioni che abbiamo sentito dalle forze che hanno vinto le elezioni e che presumibilmente esprimeranno il nuovo governo”. In particolare, ha spiegato Pagliarulo, “la proposta di cambiare la Costituzione cambiando la natura della Repubblica da parlamentare a presidenziale” e “la proposta di attuare, nelle modalità proposte dai presidenti di alcune regioni quel comma dell’articolo 116 che prevede che alcune regioni ‘possano’, attenzione, non ‘debbano’ godere di autonomia differenziata. Non condividiamo né l’una né l’altra proposta, cambierebbero radicalmente l’architettura istituzionale del nostro paese e a nostro avviso violerebbero il principio di uguaglianza fra i cittadini”.
Pagliarulo ha confermato infine che l’Anpi sarà nella piazza per la pace del 5 novembre e che “rispetta” tutte le mobilitazioni perché anche quelle che “non condivide”, come il recente sit in sotto l’ambasciata russa fanno parte di “un largo respiro di un movimento che tende alla pace”. Ma ha lanciato l’allarme per il fatto che il rischio di una guerra nucleare non sia più “un tabù da esorcizzare” ma “è proposto come una sorta di nuova normalità”.
