Politica

Atreju spacca la sinistra: i dem attaccano Conte e Orlando avverte Schlein di utilizzare di più il partito

Il caso Atreju spacca il campo progressista: oltre mille dirigenti del Partito Democratico riuniti a Montepulciano hanno attaccato duramente Giuseppe Conte per le polemiche sul mancato faccia a faccia tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, mentre i riformisti convocati simultaneamente a Prato avvertono di voler pesare sulle scelte strategiche del partito.

La frattura tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sul mancato confronto alla festa di Fratelli d’Italia ha dominato la tre giorni senese ‘Costruire l’alternativa’, che ha visto convergere le principali correnti che sostennero la mozione ‘Parte da noi’ al congresso 2023: i Dems di Andrea Orlando, AreaDem di Dario Franceschini e gli ex Articolo 1 di Roberto Speranza. Una mobilitazione che arriva in un momento cruciale, tra regionali appena concluse e lo sguardo già proiettato alle elezioni politiche del 2027.

Sotto la tensostruttura allestita nei giardini di Poggiofanti, numerosi dirigenti hanno criticato senza mezzi termini la posizione del presidente pentastellato. Dario Nardella ha invitato a non fare “il gioco delle destre”, mentre Orlando ha chiesto provocatoriamente a Conte se sia “utile continuare a discutere per giorni del circo della Meloni”. Manfredi ha aggiunto: “Non bisognava entrare dentro quella trappola. Occorreva organizzarla prima. Ci si doveva parlare”.

La maggioranza congressuale chiede più peso al partito

Nutrita la presenza parlamentare: da Provenzano, Misiani, Sarracino e Rossomando per i Dems, a Franceschini, Sereni e Di Biase per AreaDem, fino a Fornaro, Scotto, Guerra e Stumpo degli ex Articolo 1. Presenti anche Serracchiani e i fedelissimi della segretaria Taruffi e Furfaro. Significativa l’adesione di chi inizialmente aveva puntato su Stefano Bonaccini, come Dario Nardella oggi in AreaDem, e dei neo-ulivisti di Crea.

La convergenza di oltre mille presenze ha un obiettivo chiaro: riaffermare la leadership di Schlein ma chiedere maggiore peso del partito nella costruzione del programma e delle alleanze in vista delle Politiche 2027. Un messaggio diretto alla segretaria attesa per domani alle conclusioni dei lavori, ma anche un avvertimento implicito agli alleati del campo progressista.

Orlando: “Abbiamo un partito, utilizziamolo di più”

Andrea Orlando, rappresentante dell’area più consistente della coalizione schleiniana, ha posto la questione con chiarezza: “Noi abbiamo una leadership, è un asset importante e abbiamo una coalizione che abbiamo costruito ma abbiamo anche un partito, e lo dobbiamo utilizzare di più”. L’ex ministro ha riconosciuto che grazie a Schlein il Partito Democratico “ha riposizionato il suo orizzonte”, ma ora è tempo di promuovere un’assemblea programmatica.

“Basta con il pattinaggio che costringe a non scontentare nessuno”, ha affermato Orlando, sottolineando come serva “nettezza” di fronte alla destra di governo. Una richiesta esplicita di maggiore definizione politica che attraversa tutte le correnti presenti a Montepulciano, unite nel messaggio di maggiore autonomia decisionale rispetto agli alleati.

Manfredi indica Schlein come leader naturale della coalizione

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che due settimane fa aveva condiviso il palco degli amministratori democratici a Bologna con Schlein, si è espresso senza mezzi termini sulla leadership della futura coalizione di centrosinistra: “Schlein è la soluzione naturale”. Una dichiarazione che rafforza la posizione della segretaria proprio mentre i riformisti riuniti nelle stesse ore a Prato ribadiscono la volontà di pesare nelle scelte strategiche.

Il deputato Marco Sarracino, membro della segreteria nazionale, ha spiegato il senso della kermesse: “Sentivamo tanto il bisogno di stare insieme, di poterci confrontare, di immaginare un Paese differente e offrire un tetto a chi ha creduto e a chi crede nel cambiamento del Pd”. L’invito è a puntare sui territori: “Si cambia ora o mai più”.

No ad arretramenti, ma i riformisti non mollano

I partecipanti a Montepulciano hanno ribadito che non ci devono essere arretramenti rispetto alla linea politica di questi due anni del Partito Democratico. Un messaggio diretto tanto alla segretaria quanto ai riformisti che, riuniti contemporaneamente a Prato, hanno fatto sapere di voler continuare a dire la propria nelle scelte del partito.

La geografia degli equilibri interni si conferma complessa: da un lato la maggioranza congressuale che chiede più spazio decisionale al partito, dall’altro i riformisti che rivendicano peso nella definizione di programma e alleanze. Una tensione che Schlein dovrà gestire nelle conclusioni di domani, quando sarà chiamata a tracciare la rotta verso le Politiche 2027 e a ricucire lo strappo con il Movimento 5 Stelle dopo le polemiche sul caso Atreju.

Pubblicato da
Enzo Marino