Bimba morta di malaria, c’è anche l’ipotesi di un errore medico

Bimba morta di malaria, c’è anche l’ipotesi di un errore medico
8 settembre 2017

Per il momento l’unica cosa certa e’ che la piccola Sofia e’ stata uccisa a soli 4 anni da encefalopatite malarica come da responso dell’autopsia. Per il resto ancora tante ipotesi. La Procura della Repubblica di Trento vuole vederci chiaro per capire cosa sia accaduto aprendo un’indagine contro ignoti, che si preannuncia lunga e complessa, per omicidio colposo. C’e’ l’ipotesi che il contagio sia avvenuto per uno sfortunato errore medico, per esempio un ago infetto, oppure direttamente dalla zanzara anofele mentre si trovava in vacanza a Bibione, oppure quando ancora si trovava a Trento. Risposte che nessuno, almeno per il momento, puo’ fornire. Certo e’ il fatto che fino ad oggi non e’ mai stato appurato un contagio della malaria attraverso le persone se non attraverso consistente materiale ematico. I periti nominati dall’autorita’ giudiziaria, Federica Bortolotti, anatomopatologa dell’Universita’ di Verona ed Angelo Cazzadori, esperto in malattie infettive, hanno chiesto 60 giorni per presentare una relazione. Sono in programma una serie di accertamenti biologici. Molto importante sara’ quello sul Dna sia sui campioni di sangue prelevati a Sofia che su quelli, in quantita’  minore, dalle due bambine provenienti dal Burkina Faso ricoverate all’ospedale di Trento e poi guarite.

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Oltre alle due bambine affetti da malaria erano anche la madre ed un fratello. Tra le altre cose, da capire se in ospedale siano state introdotte le stesse valigie con le quali la famiglia aveva intrapreso il viaggio in Africa. L’analisi microbiologica durera’ una settimana e sara’ effettuata dai biologi dell’Istituto superiore di sanita’. Per il momento il dato certo e’ quello del parassita che ha colpito Sofia e le due bambine. Si tratta del Plasmodium falciparum ma resta da appurare se il ceppo sia lo stesso. Se dovesse emergere una diversita’ dei ceppi l’ipotesi contagio dalle bambine cadrebbe. Contrariamente verrebbero effettuati maggiori accertamenti perche’ il contagio potrebbe essere avvenuto in ospedale. Circa una trasmissione tramite un ago infetto, l’azienda sanitaria trentina respinge ogni accusa sostenendo che “non ci sono stati incidenti nel percorso assistenziale perche’ viene sempre utilizzato materiale monouso”. Gli ispettori inviati dal ministero, supportati dai carabinieri del Nas, oltre ad aver ispezionato i reparti di pediatria e microbiologia del nosocomio trentino, hanno preso in consegna cartelle cliniche, ricostruito il cammino e parlato con medici ed infermieri. Sull’ipotesi contagio a Bibione, l’ospedale di Portogruaro ha fatto sapere che “al momento della dimissione della bimba, non era presente alcun sintomo riconducibile a malaria o ad altre malattie infettive” sottolineando che nella loro zona “non c’e’ pericolo di contrarre la malaria perche’ i campionamenti hanno accertato che sul litorale, e nello specifico a Bibione, non c’e’ presenza della specie di zanzara che puo’ trasmettere la malaria”.

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