Cronaca

“Bruciare napoletani e loro rifiuti”, poi azienda si scusa

Il direttore di stabilimento ”sprona” i dipendenti facendo scorrere sul display aziendale frasi discriminatorie sui napoletani, ma l’azienda prende le distanze e si scusa con il popolo partenopeo e con i propri lavoratori. Un vero e proprio polverone quello alzato da Dario Liccardo, direttore dello stabilimento Tiberina di Pomigliano d’Arco (Napoli), fabbrica dell’indotto Fca, il quale una decina di giorni fa, sul display aziendale, ha fatto scorrere una scritta estrapolata da internet in cui si inneggia a ”bruciare i napoletani e i loro rifiuti”, commentandola poi con le parole ”io non ci sto! ca@@o, bisogna reagire”.

La frase ha portato ad uno sciopero alle catene di montaggio, per poi balzare agli onori della cronaca solo oggi, scatenando un vero e proprio putiferio attorno a Liccardo, gia’ richiamato verbalmente dai vertici aziendali che sottolineano pero’ come il suo non fosse un intento diffamatorio, che hanno chiesto scusa ai propri dipendenti, sottolineando che l’azienda ”crede fortemente nei principi di uguaglianza tra i popoli ed e’ animata al suo interno da una forte multiculturalita’ ed orienta il proprio lavoro quotidiano ad una gestione etica dei rapporti di lavoro”. Il direttore del personale, Paolo Distrutti, ha sottolineato che il display aziendale ”non deve servire per diffondere frasi estrapolate da internet”, e che ”il brutale linguaggio utilizzato non si reputa consono e corretto in un ambiente di lavoro”.

I vertici aziendali hanno anche spiegato che ”per un’azienda come Tiberina, dalla vocazione internazionale, che crede nella multiculturalita’ unita dai principi del lavoro, dell’innovazione, della collaborazione, del rispetto e della sostenibilita’, non vi e’ nulla di piu’ distante della discriminazione dei suoi dipendenti per ragioni geografiche”. ”Pertanto – si legge in una nota – se i dipendenti dello stabilimento di Tiberina Pomigliano e coloro che vivono nel territorio napoletano, si sono sentiti offesi dalle frasi comparse nel display aziendale dieci giorni fa, l’azienda si scusa per l’accaduto”.

Dai vertici aziendali anche la convinzione che l’intento del direttore non era ”offensivo”, in quanto lo stesso ha poi commentato le frasi discriminatore con la scritta ”Io non ci sto! ca@@o, bisogna reagire”. ”Tali espressioni scritte da un Direttore nato a Napoli – spiegano dall’azienda – hanno il chiaro significato di far capire ai dipendenti che se quello e’ cio’ che pensa qualche persona dei napoletani, allora e’ necessario reagire e fargli vedere chi sono e quanto valgono i lavoratori di quel territorio”. ”L’intero Gruppo Tiberina – concludono – ribadisce, infine, il massimo rispetto verso tutti i suoi dipendenti, convinta che il vero valore delle persone possa essere misurato soltanto in base alle competenze, all’impegno ed alla professionalita”’.

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