Politica

Bruxelles, nuova maggioranza europeista in alto mare. Weber: insistiamo su Spitzenkandidat

Sono ancora in alto mare le discussioni fra le quattro forze politiche che stanno tentando di dar vita alla nuova maggioranza europeista all’Europarlamento (Popolari, Socialisti, Liberali e Verdi), in grado di eleggere il futuro presidente della Commissione europea. Ne hanno preso atto, a Bruxelles, i leader delle componenti di questa ipotetica maggioranza durante una riunione della Conferenza dei capigruppo dell’Assemblea, a cui ha è stato invitato anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.

La riunione doveva servire, nelle intenzioni originarie, a dare già a Tusk le indicazioni di massima sul programma comune e sull’esistenza di una solida maggioranza a quattro, in modo che i capi di Stato e di governo ne potessero tenere conto durante il Consiglio europeo del 20 e 21 giugno, magari designando già un candidato presidente della nuova Commissione che rappresentasse bene quel programma. Ma la conferenza dei presidenti, in realtà è servita solo al capogruppo del Ppe per insistere con Tusk nella richiesta di accettare di designare il “candidato capolista” (“Spitzenkandidat”) che sarà indicato dalla maggioranza del Parlamento europeo; mentre il capogruppo dei Verdi, Philippe Lamberts, ha chiesto più tempo a Tusk, prendendo atto della realtà di una discussione programmatica in cui i gruppi politici, nella maggior parte dei temi, “non hanno neanche cominciato a convergere”.

“Non ci siamo ancora, e non siamo neanche vicini”, ha detto Lamberts, riferendosi all’attività dei cinque “working group” che dovevano far convergere le posizioni verso priorità comuni. I working group, in cui siedono i rappresentanti di ciascuno dei quattro partiti “europeisti”, stanno lavorando rispettivamente su ambiente e clima, sulle politiche economiche e sociali, sull’innovazione e la digitalizzazione, sulla difesa dello stato di diritto e della democrazia e le politiche migratorie, sulle relazioni esterne e la difesa comune, “sono ancora indietro”, ha lamentato Weber, riferendo di aver suggerito a Tusk di “non precipitarsi” a concludere il negoziato sulle nuove nomine. “Bisogna lasciare al Parlamento europeo il tempo di completare questo processo, che è già di per sé una bella sfida, visto che è la prima volta che viene fatta una discussione programmatica di questo genere”, ha spiegato il capogruppo dei Verdi.

“Il ‘casting’ (ovvero l’indicazione delle nomine, ndr) deve riflettere la maggioranza programmatica, e siccome non ci siamo ancora e ci vuole una maggioranza stabile, occorre ancora tempo”, ha detto ancora Lamberts. “Spero – ha aggiunto – che vi sia un accordo programmatico a quattro la settimana prossima; altrimenti sarà a tre, senza di noi. Ma se si sta parlando di programmi – ha concluso Lamberts – è solo perché ci sono i Verdi; altrimenti si parlerebbe solo di ‘casting'”. Manfred Weber, capogruppo (appena riconfermato) e “Spitzenkandidat” del Ppe, ha dato una lettura molto diversa da quella del capogruppo dei Verdi, minimizzando contrasti e difficoltà. “Stiamo dialogando, stiamo negoziando, Tutti vogliono raggiungere un risultato, essere pronti a dare risposte, l’atmosfera è positiva”, ha detto ai giornalisti che lo attendevano al termine della riunione della Conferenza dei presidenti.

La riunione, ha continuato Weber, ha confermato la linea del sostegno al metodo degli “Spitzenkandidat”: “La democrazia europea è basata sulle maggioranze parlamentari, e noi insistiamo sui candidati capilista. E questa non è solo una priorità del Ppe, ma anche di altri partiti. Questo – ha sottolineato – è il messaggio che abbiamo dato a Tusk”. La cosa più importante riguardo alla tempistica, ha detto ancora il capogruppo Ppe, è che “dobbiamo dare risposte prima della seduta costitutiva della nuova legislatura del Parlamento europeo”, all’inizio di luglio. “Tutti sanno – ha osservato – che abbiamo un compito complesso davanti a noi. Tutti concordiamo che dobbiamo tenere conto dell’equilibrio di genere e dell’equilibrio geografico nel pacchetto delle nomine. Questi sono i criteri: tutti sappiamo che non è facile, ma tutti sappiamo che dobbiamo produrre risultati”, ha concluso Weber. askanews

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