Burkina Faso, attacco nel corso di una messa: almeno 15 morti

Burkina Faso, attacco nel corso di una messa: almeno 15 morti
25 febbraio 2024

È di 15 fedeli morti il bilancio provvisorio dell’attacco terroristico perpetrato questa mattina contro la comunità cattolica nella città di Essakane, in Burkina Faso, mentre si celebrava una messa. Secondo fonti di stampa, l’attacco è stato compiuto da uomini armati all’interno della chiesa cattolica di Essakane. “Il bilancio provvisorio è di 15 fedeli uccisi, dei quali 12 morti sul posto e 3 nel Centro sanitario a causa delle ferite”. Ci sono altri due feriti, secondo quanto ha reso noto il vescovo della diocesi di Dori, monsignor Laurent B. Dabire. “Preghiamo per la conversione di coloro che continuano a seminare morte nel nostro Paese”, ha scritto il vescovo in un comunicato. 

Proprio stamane, durante l’Angelus, Papa Francesco aveva espresso preoccupazione per gli episodi di violenza che toccano le comunità cattoliche africane, come “i sempre più frequenti rapimenti che si verificano in Nigeria”, facendo presente la sua speranza che “ci si impegni affinché il dilagare di questi episodi sia arginato il più possibile”. Nel Burkina Faso sono molto attivi i gruppi di islamisti jihadisti vicini ad Al-Qaeda e in passato all’Isi, che da sempre si macchiano di gravissime violazioni dei diritti umani e controllano il 40% circa del territorio nazionale. “Orrore per il vile attacco terroristico contro fedeli cattolici durante una S. Messa a Essakane – ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani -. Il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e massima solidarietà ai feriti”. 

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Non solo la comunità cattolica è nel mirino ma anche quella ortodossa. Uomini armati legati ai gruppi ribelli Oromo hanno attaccato il monastero di Zequala, a 50 chilometri da Addis Abeba, in Etiopia, dove hanno prelevato e successivamente ucciso quattro monaci. Il fatto è accaduto il 22 febbraio. La Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ha avanzato l’ipotesi che il gruppo Oromo Liberation Army abbia un legame clandestino con le autorità governative regionali dell’Oromia per prendere di mira gli appartenenti alla Chiesa cristiana ortodossa della regione.

 

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