Casi La Russa e Santanchè, alcuni buu per Roccella: la ministra non deve dimettersi

Casi La Russa e Santanchè, alcuni buu per Roccella: la ministra non deve dimettersi
Eugenia Roccella
9 luglio 2023

Dopo il caso del Salone del Lubbri di Torino, la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella è stata contestata al festival “Il libro Possibile” a Polignano a Mare (Bari). Ad accendere la miccia, le stesse parole della ministra in merito alle accuse a Leonardo La Russa e le dichiarazioni del padre, presidente del Senato: “La Russa è un padre. Ricordo che è stato colui che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, perché questo non è un problema solo delle donne ma anche degli uomini”. Le parole della ministra arrivata al festival letterario per parlare del suo libro autobiografico ‘Una famiglia radicale’, sono state accolte da alcuni buu provenienti dalla piazza. Alcune contestazioni sono arrivate anche alla fine dell’incontro: “Io sono per la libertà di parola, mia e di chi contesta” ha commentato Roccella. 

 

L’opposizione all’attacco

 

Apriti cielo. “La contestazione alla ministra Roccella è doverosa e legittima. Inopportuna è invece la difesa della ministra nei confronti di La Russa, utilizzando il fatto che sarebbe stato il primo che ha proposto una manifestazione di soli uomini contro la violenza sulle donne, ma dimenticando che il Presidente del Senato è anche il primo che, da seconda carica dello Stato, interroga il figlio accusato di stupro, lo assolve e attacca la ragazza vittima”, dice il co-portavoce nazionale di Europa verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. “Basta – incalza il deputato del Pd, Alessandro Zan -. Il Presidente del Senato mina la credibilità delle donne che denunciano violenza e la ministra delle Pari Opportunità lo giustifica. Roccella dovrebbe difendere tutte le famiglie di questo Paese, non solo quelle dei colleghi di partito”.

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Caso Santanchè

 

Roccella, si è espressa anche sul caso che coinvolge Daniela Santanchè. Il ministro del Turismo, al Senato, è intervenuta sul caso relativo alle proprie aziende. “Siamo qui a presentare un libro che si chiama `Una famiglia radicale` – ribadisce la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità -. Io sono una ex radicale, conservo elementi di continuità e di discontinuità rispetto al mio passato e sicuramente un elemento di continuità è il garantismo. Credo da garantista che non ci sia certamente bisogno di dimettersi”. “Ricordo tutti i politici che si sono dimessi e poi sono risultati assolutamente innocenti – aggiunge Roccella -. I loro processi sono finiti nel nulla e nessuno ha restituito a queste persone la reputazione. Invece, ad esempio, i magistrati che hanno accusato Enzo Tortora hanno fatto carriera e nessuno ha chiesto loro di rendere conto degli errori commessi. Quindi – conclude la ministra – io credo da garantista che non ci sia alcun bisogno di dimettersi”.

 

La 22enne dai pm milanesi

 

Sarà sentita dai pm milanesi probabilmente già domani (lunedì) la ragazza di 22 anni che accusa di violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato. La sua versione dell’episodio, così come le testimonianze di chi ha incontrato i due quella sera e l’analisi dei cellulari, potranno chiarire la precisa dinamica del presunto stupro che, secondo la denuncia presentata dalla giovane lunedì scorso, sarebbe avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio. Proseguono intanto le ricerche dell’altro ragazzo, un amico (al momento non indagato) di Leonardo che, secondo la giovane, avrebbe preso parte alla violenza consumata ai suoi danni in casa La Russa. Non ancora identificato, si tratterebbe di uno dei Dj che quella sera hanno suonato all’Apophis Club di via Merlo, dove Leonardo e la 22enne, ex compagni di liceo, si sarebbero incontrati per caso. Anche il legale della ragazza, Stefano Benvenuto, è sulle tracce del giovane. Se venisse indagato anche lui nell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, il reato di cui è accusato Leonardo si aggraverebbe in quello di “violenza sessuale di gruppo”. 

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Parla il padre della ragazza

 

Intanto, con Repubblica, parla il padre della 22enne che ha denunciato per violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, ultimogenito del presidente del Senato. “Da quella notte mia figlia è devastata” dice, auspicando che nelle indagini non influisca il peso politico della seconda carica dello Stato. “Spero che chi deve indagare e giudicare – aggiunge – sappia valutare oggettivamente i fatti, indipendentemente dalla potenza politica del padre”. “Se verrà dimostrato quello che racconta mia figlia, e io credo a mia figlia, lei resterà segnata per tutta la vita”. “Non ho dubbi su quello che racconta – conclude -. Da quella notte, mia figlia è devastata”. 

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