Casini lancia i “Centristi per l’Europa”, D’Alia coordinatore. “Non è un partitino”

Casini lancia i “Centristi per l’Europa”, D’Alia coordinatore. “Non è un partitino”
11 febbraio 2017

Provare a riaggregare i moderati, per ricreare un’area di centro compatta, di nuovo unita, con una spinta europeista a far da comune denominatore. E’ l’obiettivo dei “Centristi per l’Europa”, nuovo movimento lanciato da Pier Ferdinando Casini, la cui prima Assemblea nazionale, tenutasi al Teatro Quirino di Roma, ha provveduto a nominare coordinatore, per acclamazione, Gianpiero D’Alia. “Più che qualcosa di nuovo che nasce, serve unire. Serve unire i moderati se si vuole evitare che questo Paese si consegni a Grillo e Salvini. Il mio appello è: unitevi. I moderati devono unirsi”, ha detto Casini arrivando all’incontro, a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, Mauro Libè e il presidente della commissione Finanze del Senato, Luigi Marino. “Questo movimento che nasce, il primo a richiamarsi esplicitamente all’Europa, fa un atto di coraggio – puntualizza Casini -. Senza l’Eruopa non c’è più futuro, né per la Germania, né per la Francia, né per l’Italia. Detto questo, l’Europa va cambiata”.

IL LEADER In sostanza, “non l’ennesimo partitino. Un movimento che vuole bloccare l’avanzata in Italia e in Europa del populismo di Grillo e Salvini”, ha sottolineato il presidente della commissione Affari Esteri del Senato, reduce dal ‘divorzio’ dall’Udc, Infatti, lo scorso 1 luglio, il democristiano di lungo corso, ha lasciato lo Scudocrociato non rinnovando la tessera contro la decisione del partito di non aderire ai comitati per il Si’ per il referendum costituzionale del dicembre scorso. Da li’, la nuova avventura politica insieme a Gianpiero D’Alia e a Gian Luca Galletti. Pur non avendo – cosi’ ha precisato l’ex presidente della Camera – incarichi ma essendo solo un iscritto, e’ il leader di riferimento del nuovo Movimento. Anche Galletti ha sottolineato che “l’obiettivo e’ alto: riunire tutti i moderati italiani” indicando il governo di “Roma a esempio di come l’antipolitica non sia in grado di governare il paese”. Sulla stessa linea D’Alia: “Viviamo il tempo di partiti finti e fragili. Ma noi – ha ribadito – non siamo l’ennesimo partitino, ma un movimento politico organizzato che rappresenta quella maggioranza silenziosa di italiani che non sono nel Pd e non vogliono essere confusi con i populisti”.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

NON SOLO CASINI Casini ha rivendicato che il neo movimento ‘Centristi per l’Europa’ “ha sindaci e amministratori giovani, non ha solo D’Onofrio e me… Chiamarlo per l’Europa e’ un atto di sfida considerando l’impopolarita’ dell’Europa ma noi dobbiamo avere una spinta verso una nuova Europa che va avanti e si salva, se rimane ferma non puo’ che andare indietro e possono nascere nuovi fenomeni di nazionalizzazione”. Europa, quindi, ha proseguito, che “non vive di mitologie” ma che “ora deve pensare a cose concrete” come una difesa comune. “Contro i problemi di disoccupazione, terrorismo, immigrazione serve piu’ Europa, e questo lo pensano anche le persone che hanno sfiduca nell’Europa di oggi”. Casini ha messo in evidenza anche il problema di una “politica ormai in grande crisi, anche noi – ha ammesso – e siamo qui solo perche’ siamo dei maniaci e amiamo la politica, anche se la gente la ama sempre meno. Ma se noi siamo in condizione di difficolta’ – ha riconosciuto – lo sono anche gli altri: basti pensare a Forza Italia che fino a pochi anni fa era al 30% e oggi e’ un successo se arriva al 13%…”.

MESSAGGIO A RENZI Quindi, rivolgendosi all’ex premier Matteo Renzi ha aggiunto: “Guai se pensa che quel 40% preso al referendum sono del Pd, no, molti sono di noi moderati… Oggi siamo al redde rationem”. E ha mandato un monito, sempre a Renzi, sul rischio di costruire “un’alleanza ‘sbracata’ sulla sinistra e rifiutare un’alleanza con i moderati che gli hanno fatto vincere le elezioni”. Il leader centrista ha proseguito: “In questa sala veniamo da esperienze diverse ma abbiamo sempre testimoniato a schiena dritta e abbiamo pagato per le nostre scelte, io non sono mai stato al governo.. Ora staro’ accanto a questo movimento per coagulare liste, uomini e idee. Andiamo avanti partendo da qui andando verso le prossime amministrative”.  “Non so quando si votera’ – ha concluso – ma mi auguro che si andra’ con una legge elettorale che obblighi i cittadini a scegliersi i propri parlamentari e senza capilista bloccati. E’ una battaglia che non dobbiamo lasciare agli altri. Oggi facciamo una campagna politica di mobilitazione”.  Contro il populismo si e’ scagliato anche D’Alia: “Io non criminalizzo il Movimento 5 stelle perche’ tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra, hanno fallito la stagione delle riforme e hanno pagato la miopia e l’autoreferenzialita’ di un sistema che ha pensato piu’ a se stesso che non al paese. Molti hanno votato M5S perche’ gli e’ stata data una finta valvola di sfogo. Ma una democrazia senza partiti non esiste. Non usciamo dalla crisi con le scorciatoie. Perche’ penso che l’Europa sia soluzione? Perche’ Salvini e Meloni non sono sovranisti, ma sono nazionalisti e tutti quelli che hanno fatto cosi’ non hanno fatto bene ma hanno portato il paese allo sbando e all’isolamento”.

Leggi anche:
Putin nazionalizza le filiali russe di Ariston e Bosch
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti