Centro Italia continua a tremare, 4 scosse. Ingv: zona a rischio non se ne escludono piu’ forti

Centro Italia continua a tremare, 4 scosse. Ingv: zona a rischio non se ne escludono piu’ forti
18 gennaio 2017

La terra non smette di tremare nel Centro Italia: dopo le tre forti scosse di stamani, una quarta è stata avvertita alle 14.34, con magnitudo – secondo una prima stima – 5.1 ed epicentro sempre nell’aquilano. Secondo l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), non si è mai vista una serie di terremoti succedersi con queste modalità: la successione di quattro sismi di magnitudo superiore a 5 nell’arco di tre ore “è un fenomeno nuovo nella storia recente per le modalità con le quali si manifestato” dice il sismologo Alessandro Amato. E l’ esercito rafforza la sua presenza nelle aree colpite. Una scossa di terremoto di magnitudo 5.3 ha colpito la provincia de L’Aquila a pochi chilometri da Amatrice. Scossa seguita subito dopo da una più forte, di magnitudo 5.4, e da un’altra sempre di 5.3 e poi ancora alle 14,33 di 5.1. L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia fa sapere che si tratta della stessa scia del sisma del 24 agosto. La prima scossa si è verificata alle 10.25 con epicentro a Montereale con profondità 9.2 chilometri, parametri analoghi a quelli degli altri movimenti tellurici.

INGV La zona interessata dalle scosse di terremoto di oggi e’ ad alto rischio sismico, e “non si puo’ escludere il verificarsi di terremoti di magnitudo comparabile o superiore a quelli di questa mattina”. Lo scrive l’Ingv nella sua nota di aggiornamento della sequenza sismica di oggi tra le province di Rieti e dell’Aquila, dove si sono registrati oltre 100 eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.0. Queste scosse sono state localizzate dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV in un’area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova “in una zona a pericolosita’ sismica molto alta, compresa tra l’area interessata dalla sequenza sismica del 2009 e la parte meridionale della sequenza sismica iniziata il 24 agosto scorso in Italia centrale”. Dopo il terremoto del 24 agosto si sono verificati in quest’area eventi di bassa magnitudo concentrati poco a nord di Montereale e nella zona tra Pizzoli, Barete e Cagnano Amiterno; e’ stato registrato solo un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0 il 29 novembre 2016 (M 4.4) a 3 km da Montereale. “La faglia coinvolta dagli eventi di questa mattina – sottolinea l’Ingv – appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore piu’ settentrionale si e’ attivato con l’evento del 24 agosto. Il terremoto storico piu’ prossimo alla zona e’ quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie piu’ occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine)”.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

CURCIO Le scosse sono state avvertite con nettezza nel Centro Italia, da Roma alle Marche, dall’Abruzzo al Frusinate e al Viterbese, in Umbria e in Romagna stando alle segnalazioni di molti utenti sui social network. “Stiamo facendo verifiche per vedere se, nel corso dell’ultima scossa c’era qualcuno che stava operando, anche se le condizioni meteo lo rendono difficile”, ha detto Fabrizio Curcio, capo della Protezione Civile. “Non risultano decessi, questo e’ importante – ha aggiunto -. Ora tutti i mezzi sono prioritariamente impegnati nei soccorsi”. In particolare si segnala il crollo del campanile della chiesa di Amatrice e sono in corso ricognizioni nei vari centri interessati. “E’ bene – continua Curcio – fare queste verifiche in modo puntuale. Queste persone, per la neve e per il freddo, stanno dimostrando una tempra fortissima. Purtroppo questi eventi non sono prevedibili. Non ci attendiamo peggioramenti in strutture già ampiamente sollecitate da sismi più forti”; ha concluso il capo della Protezione Civile ricordando che ora i problemi più gravi sono quelli relativi alla neve, al freddo e alla mancanza di corrente elettrica.

ABBANDONATI A NOI STESSI Le forti scosse sismiche che oggi sono tornate a scuotere l’Italia centrale si sommano a una situazione già drammatica, in queste regioni, causata dalla neve e dal maltempo. Al momento non risultano vittime. Molti i crolli; la neve e probabilmente le scosse hanno fatto crollare una tensostruttura provvisoria adibita ad asilo, che per fortuna era deserta, a Pieve Torina, nel maceratese. Scuole evacuate nella capitale e in molti centri dell’area interessata dalle scosse, domani istituti chiusi nelle Marche e a Perugia. Riattivate, a Roma, le linee della metropolitana dopo la sospensione di stamani in seguito al terremoto. “L’emergenza non è il terremoto né i danni in zona rossa, bensì la neve. Abbiamo urgente bisogno di turbine, non bastano gli spazzaneve. Abbiamo frazioni isolate con due metri di neve” è l’allarme lanciato dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. Appello disperato anche dal sindaco di Camerino, nel maceratese, che però punta il dito contro gli intoppi burocratici e afferma di aver chiesto l’intervento dell’esercito senza però ottenere risposta. “Siamo totalmente abbandonati a noi stessi” denuncia. Situazione di emergenza in tutta la provincia di Teramo, dove ci sono centri isolati per neve, paese senza energia da 48 ore e le autorità chiedono l’intervento dell’esercito e del Genio militare. In particolare, a Teramo, il sindacato dei poliziotti Sappe denuncia una situazione di “paralisi totale” nel carcere di Castrogno dovuta al maltempo e al sisma, con detenuti e personale al gelo e mancanza di elettricità che impedisce di preparare il vitto, ed esprime timori che possano scoppiare disordini. Crolli sin sono verificati a Campotosto e Poggio Cancelli, comuni dell’aquilano che si trovano nella zona dell’epicentro delle scosse di stamani. La gente sta scavando nella neve per scappare a causa della paura delle scosse. Tante le richieste di soccorso e le testimonianze.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo

DIVERSI CROLLI “Siamo per strada, sommersi dalla neve e non riusciamo nemmeno a scappare. Le automobili non possono muoversi per via della neve. Continuano a esserci scosse e la gente urla per strada. Cerco inutilmente di contattare mia madre che si trova in una struttura di Montereale” è la drammatica testimonianza di Serena Testa, che vive a Marruci, frazione di Pizzoli in provincia dell’Aquila, vicinissima alla zona dell’epicentro delle scosse di questa mattina. Dodici viaggiatori del treno regionale 7100, bloccato lungo la linea ferroviaria Civitanova-Albacina non lontano dalla stazione di San Severino Marche per accertamenti tecnici sulla tratta dopo le scosse di terremoto, sono stati soccorsi da un pullman sostitutivo e hanno potuto riprendere il viaggio verso Macerata. Criticità si stanno verificando in alcune frazioni di Amatrice. A Collecreta sono sette i nuclei familiari bloccati, stessa situazione nella zona di Bagnolo e San Martino, dove la neve ha raggiunto il metro e mezzo di altezza. A Cossara 15 persone sono rimaste isolate. Diversi i crolli fino ad ora registrati, rende noto la Croce Rossa. Nell’ascolano, nella zona di Arquata del Tronto, i vigili del fuoco hanno rintracciato quindici allevatori che erano dati per dispersi; nella zona è caduta moltissima neve e si teme che possano esserci stati dei crolli a seguito delle scosse di stamani. “Ogni scossa aggrava le condizioni dei nostri concittadini ma aumenta anche la determinazione a star loro vicini e ad aiutarli” ha garantito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando con i giornalisti ad Atene. Il capo dello Stato ha aggiunto che nonostante il terremoto non si fermi la ricostruzione “si farà ugualmente”.

Leggi anche:
Giovani Alfieri della Repubblica, 29 storie di solidarietà e altruismo
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti