Clima teso tra Berlusconi e Verdini. Dopo Puglia, scoppia caso Toscana

Clima teso tra Berlusconi e Verdini. Dopo Puglia, scoppia caso Toscana
16 aprile 2015

Il clima resta teso dentro Forza Italia. Il puzzle delle candidature alla Regionali continua a sollevare vespai e a creare malumori. E non solo con Fitto e i Ricostruttori, ma anche con l’area azzurra che fa riferimento a Denis Verdini. E, di conseguenza, con una parte della cerchia ristretta: pomo della discordia il candidato in Toscana. Tanto da indurre Silvio Berlusconi a chiedere una pausa di riflessione e aggiornare ogni decisione. L’aria che si respirava durante la riunione a palazzo Grazioli (presenti oltre l’ex premier i capigruppo, i coordinatori delle regioni interessate dal voto e il comitato elettorale, con ben due esponenti toscani, Verdini e Matteoli, assieme a Toti) si e’ piu’ volte surriscaldata, riferiscono fonti autorevoli e ben informate, con un duro scambio di opinioni e vedute tra Berlusconi e l’ex braccio destro Verdini. Non e’ un mistero che colui che e’ stato fino a qualche mese fa l’anello di collegamento tra Grazioli e palazzo Chigi abbia piu’ volte tentato di portare Berlusconi su piu’ miti consigli: non rompere con Fitto in Puglia, cerca di ricomporre con quell’area in Campania, e’ stato il leitmotiv rivolto al Cavaliere.

In quelle due regioni, e’ il ragionamento verdiniano, ci sono esponenti azzurri portatori di voti, e non possiamo correre il rischio di disperdere questo importante bacino elettorale. Consigli pero’ inascoltati. Ora che potrebbe scoppiare un nuovo caso in Toscana, Verdini – viene raccontato – avrebbe avvertito Berlusconi: non ripetere l’errore, e’ in sintesi il ragionamento-invito. Il che, tradotto, significa che se l’ex premier dovesse decidere a favore di un candidato ‘ostile’ al senatore toscano, puo’ anche scordarsi le truppe cammellate. E non sarebbe poi cosi’ assurda, secondo diversi parlamentari forzisti, l’ipotesi di un nuovo addio eccellente, quello appunto di Verdini. Tra il leader azzurro e il senatore, viene ancora spiegato, c’e’ stato un articolato, franco e leale confronto, ma non risolutivo. Con Berlusconi che avrebbe ricordato al senatore l’errore sul Nazareno, le valutazioni errate su Renzi, di cui non ci si puo’ fidare. Sul tavolo, sarebbero finiti anche alcuni articoli di giornale, in cui Verdini e i parlamentari a lui vicini venivano indicati come ‘traditori’ pronti a soccorrere il premier sulle riforme. E di cui il senatore toscano avrebbe chiesto conto al Cavaliere.

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A puntare i piedi anche Altero Matteoli, che in serata lancia la candidatura di Stefano Mugnai, nome di ‘compromesso’ tra il candidato verdiniano (Marco Stella) e quello che dai boatos viene dato come sponsorizzato da Bergamini (oggi non presente alla riunione), Massimo Mallegni. Nella rosa c’e’ poi il nome di Tommaso Villa, anche lui dato vicino a Verdini. Berlusconi, raccontano, si sarebbe irritato non poco di fronte alla posizione dura assunta da Verdini. Insomma, clima teso e momenti di forte attrito, con Matteoli che, seppur dalla parte di Verdini e del coordinatore locale Parisi, avrebbe tentato una mediazione. Al termine della lunga riunione, aggiornata alla prossima settimana, Berlusconi ai suoi e’ apparso tra il deluso e l’arrabbiato. Ora anche Verdini si mette a minacciare… Avrebbe osservato sarcastico l’ex premier, infastidito anche dalle parole di Fitto, che oggi in contemporanea alla riunione sulle Regionali ha convocato una conferenza stampa sul Def.

Sono stanco di ascoltare solo rivendicazioni e richieste, avrebbe confidato ai suoi Berlusconi. Qui tutti, anziche’ rimboccarsi le maniche, pensano solo a tenersi stretto il proprio gruzzoletto. Certo, la Toscana non e’ regione a cui Forza Italia puo’ ambire, ma il rischio di nuove fuoriuscite pesanti prima del voto e di nuove spaccature ha spinto il Cavaliere a non andare allo scontro con Verdini. I sondaggi, del resto, non aiutano: in quasi tutte le regioni il responso sarebbe catastrofico, con numeri a una sola cifra. Il che conferma il sospetto in diversi azzurri della vecchia guardia che in realta’ Berlusconi miri, l’indomani della debacle, a puntare il dito contro le liti interne, responsabili della sconfitta, ‘sfrondare’ il partito e ripartire da zero con una truppa di fedelissimi e volti nuovi. Resta confermato, almeno ad ora, l’impegno ‘part-time’ in campagna elettorale: Berlusconi dovrebbe andare in Puglia – nel santuario di padre Pio – e in Campania. Forse anche in Liguria e in Veneto. Ma non di piu’. Sullo sfondo, la conferma della guerra lanciata a Fitto, con il via libera ufficiale alla candidatura di Adriana Poli Bortone in Puglia.

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