Politica

Consiglio Supremo di Difesa alza il livello di guardia: sorveglianza rafforzata su infrastrutture e istituzioni

Era da poco passata l’ora del tramonto quando, al Quirinale, il Consiglio Supremo di Difesa si è riunito per affrontare un pericolo che avanza silenzioso: la minaccia ibrida russa. L’incontro, iniziato alle 17.10, ha messo in luce la necessità di nuove armi istituzionali per difendere la sicurezza del Paese, preservare la democrazia e sostenere la risposta italiana ai fronti di guerra in Ucraina e Medio Oriente.

Vigilanza rafforzata sulle minacce ibride digitali

Nel comunicato diffuso al termine della riunione, il Consiglio Supremo di Difesa guidato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affiancato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dai principali ministri, segnala un incremento “grave” delle attività ostili provenienti dalla Russia e da altri attori stranieri. L’attenzione si concentra sulla pervasività delle operazioni digitali: velocità, volume e ubiquità degli attacchi, uniti all’uso malevolo dell’Intelligenza artificiale, delineano un quadro giudicato in rapida evoluzione.

Il Consiglio richiama le interferenze nello spazio cognitivo, dalle campagne di disinformazione alle pressioni sui processi democratici, fino ai tentativi di polarizzazione attraverso le piattaforme online. Sul piano militare, viene ribadita la prontezza della Nato, l’Alleanza Atlantica, a rispondere alle violazioni dello spazio aereo con droni provenienti da Mosca. L’Italia, si legge nella nota, dovrà adeguare capacità e strumenti alla luce del Libro bianco per la difesa 2030.

Dossier ucraino, pressioni interne e ruolo di Ue e Nato

La seduta, durata oltre tre ore, si apre con l’analisi della situazione in Ucraina. Mattarella, Meloni e i ministri osservano “con preoccupazione” l’intensificarsi dei bombardamenti russi su Kiev, le numerose vittime e le interruzioni energetiche che gravano sulla popolazione. Nonostante i recenti distinguo interni alla maggioranza sull’invio di armi, il Consiglio conferma “il pieno sostegno italiano alla libertà dell’Ucraina” e collega questa posizione al dodicesimo decreto di aiuti militari che il ministro della Difesa Guido Crosetto presenterà al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) il 2 dicembre.

Centrale, per il Governo, resta la partecipazione alle iniziative dell’Unione Europea e della Nato a sostegno di Kiev, oltre ai programmi per la futura ricostruzione del Paese. Il quadro è discusso alla presenza, tra gli altri, del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano.

Medio Oriente tra cessate il fuoco e timori per Gaza

Sul fronte mediorientale, il Consiglio valuta “positivamente” il cessate il fuoco raggiunto nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, pur mantenendo “preoccupazione” per episodi di violenza ancora diffusi. Il comunicato richiama la necessità di evitare che le tensioni si traducano in un ritorno dell’antisemitismo, definito “ignobile”.

Il percorso verso una stabilizzazione duratura, secondo il Consiglio, deve basarsi su un approccio regionale e multilaterale che garantisca il disarmo di Hamas, l’attuazione del piano di pace di Sharm el-Sheikh e il rispetto del cessate il fuoco da entrambe le parti, con l’obiettivo finale della conclusione dell’occupazione militare israeliana e dell’avvio della ricostruzione. L’Autorità nazionale palestinese viene confermata come interlocutore essenziale, in coerenza con la linea indicata da Mattarella nei recenti colloqui con Abu Mazen. Preoccupazioni emergono anche nel Sud del Libano, dove persistono attacchi al contingente di UNIFIL, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano, attualmente a guida italiana.

Sicurezza europea, infrastrutture critiche e prossimi passi

Nella parte finale, la riunione affronta anche i dossier Sahel, Sudan, Balcani e Mediterraneo, intrecciati al rischio crescente di destabilizzazione. La minaccia ibrida, sottolinea il Consiglio, non riguarda solo attacchi informatici alle infrastrutture critiche — reti sanitarie, sistemi finanziari, piattaforme logistiche — ma anche la progressiva erosione della fiducia pubblica attraverso la manipolazione delle informazioni.

La tutela delle infrastrutture nazionali e il rafforzamento della difesa cyber vengono indicati come priorità immediate, insieme alla capacità di risposta nella dimensione cognitiva. L’insieme dei fattori esaminati, si legge nella nota, impone un salto di qualità nella protezione del sistema-Paese, con strumenti normativi e operativi da aggiornare con “tempestività e capacità” per preservare sicurezza, stabilità istituzionale e coesione sociale.

Pubblicato da
Giuseppe Novelli