Politica

Conte lavora al nuovo M5S ma resta il nodo Rousseau

Non un nuovo leader ma un nuovo Movimento: l’idea che Giuseppe Conte sta mettendo a fuoco in queste settimane dopo aver ricevuto da Beppe Grillo in persona l’incarico di “ridisegnare” il M5S non è quella di una semplice manutenzione. L’ex presidente del Consiglio, racconta una fonte stellata di alto livello, “adesso ha le idee molto più chiare, ha parlato con molte persone”. La tempistica della presentazione del M5S nuova edizione non dovrebbe essere troppo stringente, su questo diversi interlocutori concordano: non questa settimana ma “entro Pasqua si chiude”. Conte per ora affida la sua immagine pubblica a un post su Facebook dedicato all’anniversario dell’Unità d’Italia, con un accenno di linea politica, però, dato dalla citazione fra le righe del secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione, vero e proprio manifesto progressista. L’Italia è “un Paese bellissimo”, scrive, ma anche “una comunità forte e coesa, in cui però c’è ancora tanto da fare per rimuovere le limitazioni che compromettono la pari dignità sociale e che impediscono l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini alla vita politica, economica, sociale e culturale del Paese”.

Sui contenuti della bozza Conte, per ora, filtra poco. Quanto all’organizzazione, garantisce chi conosce bene le intenzioni dell’ex premier, “si seguirà, sulle sedi territoriali e i responsabili regionali, l’indirizzo adottato negli Stati generali”, cioè del congressino online celebrato fra novembre e dicembre e ratificato con le modifiche allo statuto votate dagli iscritti a febbraio. E le scelte sui gruppi dirigenti “non passeranno più attraverso le procedure sballate di selezione fatte da Rousseau”. Resta da vedere quale sarà la veste finale che Conte darà al suo ruolo di leader e agli organismi che dovranno supportarlo: gli iscritti avevano approvato il superamento del “capo politico” in favore di un Comitato direttivo a 5 giusto nell’ultima votazione di febbraio. Qualche scelta comunque è considerata già acquisita. Si lavora a radicali modifiche statutarie: “Non credo che ci sarà – racconta la stessa fonte – una ennesima associazione M5S, abbiamo troppi strascichi del passato”.

Il “veicolo” del nuovo Movimento, quindi, sarà quasi certamente la struttura nata il 20 dicembre 2017 i cui soci fondatori sono Luigi Di Maio (che all’epoca figurava come capo politico) e Davide Casaleggio. E’ proprio lui l’ostacolo principale in vista dell’atteso battesimo della nuova stagione. Il presidente dell’Associazione Rousseau ha lanciato di recente il suo Manifesto Controvento, un atto ostile per i vertici “romani” del Movimento che fanno capo al capo politico reggente Vito Crimi e al leader ombra Di Maio. Solo un “manifesto di metodo”, invece, per Casaleggio, che sa però che a Roma, dopo lo scontro sulla nascita del governo Draghi, il suo attivismo è considerato a tutti gli effetti una forma di interferenza politica.

Casaleggio chiede 450mila euro di arretrati e per ora ha costretto Crimi a dare il via libera all’ingresso di Roberta Lombardi e Valentina Corrado nella giunta regionale del Lazio senza la ratifica del voto on line, che si farà, ha ammesso il reggente, “non appena sarà possibile”. “Un compromesso ancora non c’è ma è possibile, le posizioni di Casaleggio ma anche del gruppo dirigente ‘romano’ si sono un po’ ammorbidite. Ora è tutto in mano a Conte e Crimi”, racconta un’altra fonte stellata qualificata. I vertici del M5S, che trattano con “Milano” sulla spinta dei tentativi di mediazione promossi da Grillo nei mesi scorsi, puntano a ridimensionarne il ruolo politico: “Tagliare i fondi all’Associazione Rousseau significa delimitare la sua capacità di iniziativa e di mobilitazione fra gli iscritti”.

In ogni caso, trovare un assetto organizzativo – e trovare il modo di farlo approvare dagli iscritti – sarà solo un punto di partenza per Conte, che doveva essere il “federatore” del nuovo centrosinistra e invece dovrà innanzitutto evitare che l’alleanza col Pd si sfarini definitivamente. Grillo oggi rilancia il suo endorsement a favore della sindaca uscente di Roma Virginia Raggi, pubblicando sul suo blog un post polemico con il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, fresco di accordo per l’ingresso in maggioranza del M5S. “Massimo sostegno alla nostra guerriera”, garantisce Grillo. Toccherà a Conte, in caso, sminare il terreno per un possibile futuro patto per il Campidoglio. askanews

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