Covid-19, no green pass per esigenze alimentari, salute e giustizia

Covid-19, no green pass per esigenze alimentari, salute e giustizia
21 gennaio 2022

Mario Draghi firma un altro Dpcm. Altre restrizioni anti Covid-19. “Non è richiesto il possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19” per “esigenze alimentari e di prima necessità”, “esigenze di salute, per le quali è sempre consentito l`accesso per l`approvvigionamento di farmaci e dispositivi medici e, comunque, alle strutture sanitarie e sociosanitarie”, comprese “quelle veterinarie, per ogni finalità di prevenzione, diagnosi e cura, anche per gli accompagnatori” e “per l’accesso dei visitatori a strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice”. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri entrerà in vigore dal primo febbraio.

Inoltre il green pass non è richiesto per “esigenze di sicurezza, per le quali è consentito l`accesso agli uffici aperti al pubblico delle Forze di polizia e delle polizie locali, allo scopo di assicurare lo svolgimento delle attività istituzionali indifferibili, nonché quelle di prevenzione e repressione degli illeciti” e per “esigenze di giustizia, per le quali è consentito l`accesso agli uffici giudiziari e agli uffici dei servizi sociosanitari esclusivamente per la presentazione indifferibile e urgente di denunzie da parte di soggetti vittime di reati o di richieste di interventi giudiziari a tutela di persone minori di età o incapaci, nonché per consentire lo svolgimento di attività di indagine o giurisdizionale per cui è necessaria la presenza della persona convocata”.

Intanto arriva puntuale l’odierno bollettino sull’emergenza coronavirus del ministero della Salute. Dal rapporto ministeriale emerge che scendono ancora i contagi Covid in Italia e che sono ormai attribuibili per l’80% alla variante Omicron. Restano alti, però, i morti di cui quasi un terzo in Lombardia. Va molto meglio sul fronte ospedaliero: dopo diverse settimane di aumenti, crollano i ricoveri ordinari mentre crescono leggermente le terapie intensive. La nuova mappa dei colori basata proprio sull’occupazione di reparti e rianimazioni vede quattro regioni passare in zona arancione da lunedì 24 gennaio: Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo e Sicilia. L’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, prevede, tra l’altro, il passaggio in zona gialla di Sardegna e Puglia.

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In cifre, sono 179.106 i nuovi casi di Covid (ieri 188.797) e 373 i decessi (ieri 385), registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Dall’inizio dell’epidemia le persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 sono 9.603.856, mentre da febbraio 2020 il totale delle vittime è pari a 142.963. Sono in tutto 6.765.190 le persone guarite o dimesse e 171.565 quelle diventate negative nelle ultime 24 ore, mentre quelle attualmente positive sono in tutto 2.695.703, pari a +13.662 rispetto a ieri (+55.451 il giorno prima). Compresi quelli molecolari e gli antigenici, i tamponi totali processati sono stati 1.117.553, ovvero 7.287 in più rispetto ai 1.10.266 di ieri. Il tasso di positività, ieri pari al 17%, oggi è in diminuzione e scende al 16%. Sul fronte del sistema sanitario sono 1.707 i pazienti in terapia intensiva, 9 in più nel saldo tra entrate e uscite. Sono 148 gli ingressi giornalieri, mentre sono 19.485, ovvero 174 in meno rispetto a ieri, i pazienti ricoverati con sintomi nei reparti ordinari.

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