Covid, via libera a commissione d’inchiesta. Bagarre in Aula con Conte e Speranza

Covid, via libera a commissione d’inchiesta. Bagarre in Aula con Conte e Speranza
Giuseppe Conte e Roberto Speranza
14 febbraio 2024

La tumultuosa giornata a Montecitorio si è conclusa con il via libera definitivo per l’istituzione della commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia da Covid-19. Tuttavia, il percorso verso questo risultato è stato caratterizzato da accese polemiche e momenti di tensione, che hanno evidenziato la profonda contrapposizione tra maggioranza e opposizione.

L’intervento incendiario della deputata di Fratelli d’Italia, Alice Buonguerrieri, ha dato il via a una serie di accuse reciproche e scontri verbali in aula. Buonguerrieri ha riferito di “sentenze con cui sono stati condannati…” in riferimento a Giuseppe Conte e Roberto Speranza, scatenando l’indignazione dell’opposizione e causando la sospensione dei lavori. Il clima infuocato è proseguito anche dopo la ripresa dei lavori, con il vicepresidente di turno, Fabio Rampelli, al centro delle critiche per la sua gestione dei lavori d’aula.

L’ex premier Conte ha respinto le accuse, definendole “infamanti e false”, mentre Speranza ha denunciato un “intervento squadrista inaccettabile”. Nonostante le tensioni, il conteggio dei voti ha confermato l’approvazione dell’istituzione della commissione, con 132 voti favorevoli, 86 contrari e un astenuto. La commissione sarà composta da 15 senatori e 15 deputati e avrà il compito di indagare sulla tempestività, l’adeguatezza e la proporzionalità delle misure adottate durante l’emergenza Covid-19, nonché sugli abusi, gli sprechi e le irregolarità negli acquisti, e sull’efficacia delle task force e dei comitati tecnico-scientifici. Tuttavia, il dibattito sulla commissione ha evidenziato profonde divergenze politiche, con l’opposizione che accusa la maggioranza di strumentalizzare l’organo investigativo per fini politici. Mentre la maggioranza difende la necessità di fare chiarezza sulla gestione della pandemia, l’opposizione sostiene che la commissione sia stata impostata in modo parziale e pregiudizievole.

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I compiti della Commissione

 

Il testo – approvato in prima lettura dalla Camera, modificato dal Senato, e oggi licenziato da Montecitorio in terza lettura – prevede che la Commissione sia composta da quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. La convocazione per la costituzione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione è disposta dai presidenti di Camera e Senato, entro quindici giorni dalla nomina dei commissari. Compito della commissione sarà indagare sull’operato del governo Conte II, in carica durante l’emergenza Covid, e del ministero della Salute guidato dall’allora ministro Roberto Speranza. Respinta – anche oggi con la bocciatura di un ordine del giorno del deputato Pd Nico Stumpo – la richiesta di verificare i ruoli avuti dalle Regioni e dagli enti locali e le misure da loro adottate.

L’articolo 3 del testo definisce in maniera puntuale tutti i compiti della Commissione: tra quelli elencati nel dossier del servizio studi della Camera, lo svolgimento di indagini e la valutazione dell’efficacia, della tempestività e dei risultati delle misure adottate dal governo; l’accertamento delle ragioni del mancato aggiornamento del Piano pandemico redatto nel 2006, della mancata attivazione di quello allora vigente dopo la dichiarazione dello stato di emergenza sanitaria internazionale da parte dell’OMS il 30 gennaio 2020; la verifica dei compiti e la valutazione dell’efficacia e dei risultati delle attività della task-force istituita presso il Ministero della salute il 22 gennaio 2020 incaricata di coordinare le iniziative in tema di Covid e del Comitato tecnico-scientifico.

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La Commissione d’inchiesta dovrà verificare il rispetto da parte dello Stato italiano delle normative nazionali, europee e internazionali in tema di emergenze epidemiologiche; la valutazione dell’adeguatezza e proporzionalità delle misure adottate dal Governo per la prevenzione e gestione dei contagi in ambito scolastico; delle indicazioni e degli strumenti forniti dal Governo e dalle sue strutture di supporto alle Regioni e agli enti locali in ciascuna fase dell’emergenza pandemica; la valutazione delle misure adottate sotto il profilo del potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale; la verifica sull’esistenza di eventuali carenze o ritardi nell’approvvigionamento dei dispositivi di protezione personale e dispositivi medici, individuandone cause e responsabilità; l’indagine su eventuali donazioni ed esportazioni di quantità di dispositivi di protezione individuale e altri beni utili per la protezione dai contagi, autorizzate o comunque che si sono verificate nella fase iniziale e durante la pandemia; l’indagine su eventuali abusi, sprechi, irregolarità o illeciti sulle procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento e alla cura del Covid da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19; l’accertamento e la valutazione di alcuni specifici aspetti relativi alla gestione dell’emergenza Covid-19 da parte del Commissario straordinario; la valutazione delle misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia e il profilo del loro adeguato fondamento scientifico, anche eventualmente attraverso la valutazione comparativa con la condotta seguita da altri Stati europei e con i risultati da essi conseguiti.

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