Politica

Crescita e migranti, Conte prepara incontro con Macron. Sul tavolo anche Libia e Russia

Dopo gli incontri di ieri a Bruxelles, Giuseppe Conte prepara il colloquio con il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron, in programma a Roma il prossimo 18 settembre. Il premier italiano è consapevole dell’importanza di avere un rapporto sempre più stretto con Macron e gli altri leader europei. Al centro dell’incontro, secondo quanto si apprende, ci sarà il “pacchetto” che il presidente del Consiglio ha già discusso ieri nella capitale belga in particolare con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e che si compone di politica economica per la crescita e di migranti. Con Macron, però, si parlerà anche di altri temi caldi della geopolitica, come Libia, Iran e Russia.

Il cambio di maggioranza e dunque i toni più moderati nei confronti dell’Unione europea, è la convinzione del premier, hanno creato un atteggiamento più favorevole verso l’Italia, che si sarebbe già concretizzato in una maggiore collaborazione sulla gestione dei flussi migratori. Lo stesso Conte stamani ha riunito a Palazzo Chigi un vertice a cui erano presenti i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, dei Beni culturali Dario Franceschini (capo della delegazione governativa del Pd) dell’Interno Luciana Lamorgese, della Difesa Lorenzo Guerini, delle Infrastrutture Paola De Micheli. A loro il presidente del Consiglio ha riferito dell’esito delle interlocuzioni avute ieri e assicurato che sulla vicenda della Ocean Viking “si è registrata una forte adesione europea al meccanismo di redistribuzione già attivato nelle scorse ore dall`Italia” con una “adesione di diversi Stati membri che consentirà un`adeguata e sollecita soluzione”.

Un primo passo che va consolidato, per il governo italiano. Proprio per questo l’incontro con Macron è molto importante, così come è rilevante quello del 19 con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier. L’Italia, ripete il premier, deve essere sempre più al centro della politica europea, dopo aver subito il rischio concreto di una marginalizzazione. Anche la nomina di Paolo Gentiloni come commissario Ue dà maggior forza al Paese e il premier nega che quello attribuito all’ex presidente del Consiglio Dem sia un portafogli dimezzato. “Gentiloni – rileva Conte – ha aumentato anche le deleghe: controllate le deleghe di Dombrovskis e vedrete che Gentiloni le ha aumentate”. askanews

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