Cultura e Spettacolo

Danzatori da tutto il mondo contro la paura del Covid19

Il violinista Mauro Durante e la danzatrice Silvia Perrone del Canzoniere Grecanico Salentino, insieme al regista Gabriele Surdo, per un video a sostegno di Amnesty International. Rispondono all’appello 150 ballerini, professionisti e non, 150 storie da ogni parte del mondo, che ci mostrano quarantene fatte di terrazzi, balconi, scale antincendio, soffitte. Nasce così “We’re all in the same dance”: un inno alla vita, un grido di forza nato dalla voglia di combattere la paura e la solitudine, insieme. 150 danzatori, tutti lontani, divisi da luoghi e orari diversi, eppure mai così vicini. Senza volto perché fusi in un unico corpo, uniti nella stessa danza. In primo piano solo i piedi, il nostro sostegno per antonomasia.

Compone e suona il brano Mauro Durante, violinista e leader dello storico gruppo di world music Canzoniere Grecanico Salentino (Miglior Gruppo al mondo ai Songlines Music Awards 2018). L’idea è quella di creare una clip con i contributi di danzatori di ogni genere e da tutto il mondo, che possano filmarsi dalla loro quarantena. Al suo fianco, dalla famiglia del CGS, la danzatrice Silvia Perrone, ideale trait d union tra musica e immagine; e Francesco Aiello, a cui è affidato il mix del brano. La clip è firmata dalla regia di Gabriele Surdo, uno dei film maker italiani di maggior talento, al suo attivo premi e riconoscimenti dalle maggiori manifestazioni internazionali (Miami Fashion Film Festival, London Fashion Film Festival, Berlin Music Video Awards, Pivi, MTV New Generation, David di Donatello).

Gabriele conferma il suo grande talento, intessendo un opera evocativa con grande abilità: oltre 10 ore di filmati realizzati dai danzatori con semplici telefonini vengono sintetizzati in due minuti e 30 secondi e montati in un puzzle di immagini in cui si fondono corpi, oggetti, animali, paesaggi. Il resto lo fanno i 150 danzatori che rispondono all appello lanciato sui social e mandano le loro performance da ogni parte del mondo: Italia, Spagna, Francia, Svizzera, Australia, Stati Uniti, Lituania e India. Sposa il progetto Amnesty International con la campagna “Nessuno escluso”, nata per ribadire che la salute è un diritto che deve essere garantito a tutti. “We’re all in the same dance, nel suo passaggio dal linguaggio dell’arte a quello dei diritti, entrambi universali, ricorda con forza come dalla pandemia da Covid-19 potremmo uscire solo riuscendo a prenderci cura di ogni persona – dice il portavoce dell organizzazione in Italia Riccardo Noury – se nessuno sarà lasciato indietro, se non vi saranno vite considerate sacrificabili per status, età o altri motivi.

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