Decaro conquista la Regione Puglia e chiude ai giochi nazionali nel Partito Democratico

Antonio Decaro, eurodeputato del Partito Democratico ed ex sindaco di Bari, conquista la presidenza della Regione Puglia con oltre il 65 per cento dei consensi secondo le proiezioni a metà scrutinio, distanziando di oltre 30 punti percentuali il candidato di centrodestra Luigi Lobuono, fermo al 33 per cento. Il risultato, se confermato dai dati definitivi, rappresenterà la percentuale più alta mai ottenuta da un presidente di Regione nelle elezioni del 2025.
Il Partito Democratico si afferma come prima forza politica avvicinandosi al 26 per cento, mentre la lista civica “Decaro presidente” raccoglie il 12 per cento e il Movimento 5 Stelle si attesta fra il 7 e l’8 per cento. Sul versante opposto, Fratelli d’Italia viaggia attorno al 18 per cento. Le candidate minori Ada Donno, per la sinistra, e Sabino Mangano, civico, non superano complessivamente l’1 per cento dei voti.
La vittoria consolida l’egemonia del centrosinistra in Puglia, ininterrotta da vent’anni. Al comitato elettorale di Decaro si presentano per primi il sindaco di Bari Vito Leccese e il presidente uscente Michele Emiliano, sancendo la riunificazione simbolica dopo le tensioni interne degli ultimi mesi. Emiliano proclama che la Puglia rappresenta “la speranza dell’Italia intera” e anticipa una possibile vittoria del centrosinistra “alle politiche del 2027”, rivendicando il “metodo” pugliese per “tenere insieme una comunità”.
Decaro respinge le ambizioni nazionali e rivendica il mandato regionale
Il neoeletto presidente, da mesi indicato come possibile leader delle correnti del Partito Democratico critiche verso la segretaria Elly Schlein, ridimensiona ogni ipotesi di protagonismo nazionale. “Il Pd ha una segretaria che abbiamo eletto da poco, Elly Schlein. Io sarò il presidente dei pugliesi”, dichiara Decaro, ringraziando la stessa Schlein e gli altri leader del campo largo per averlo “spinto” alla candidatura “quando inizialmente mi tremavano un po’ le gambe”. La presa di posizione sembra chiudere, almeno temporaneamente, le speculazioni su un suo possibile ruolo di antagonista interno alla segreteria dem.
Decaro annuncia che prenderà tempo sulla composizione della giunta regionale, in attesa dei risultati definitivi delle liste. Alleanza Verdi e Sinistra, partner rilevante della coalizione a livello nazionale, rischia di non eleggere alcun consigliere nonostante si trovi lievemente sopra la soglia di sbarramento del 4 per cento. Il presidente eletto rivendica il proprio stile personale di governo: “Il presidente lo farò a modo mio, come ho sempre fatto, senza salire su ring”.
L’ombra dell’astensionismo: 58 per cento degli elettori pugliesi ha disertato le urne
Nonostante il “risultato straordinario” celebrato dal vincitore, emerge con forza il dato dell’astensionismo record. Il 58 per cento degli elettori pugliesi ha scelto di non recarsi ai seggi, un livello di disaffezione che Decaro definisce “un problema di sistema”. Il neoeletto presidente ammette la necessità di “recuperare la fiducia non solo di chi non mi ha votato ma di chi non è proprio andato a votare”.
Per l’ex primo cittadino barese, la responsabilità ricade sulla classe dirigente: “Per me se i cittadini non si interessano alla politica vuol dire che è la politica che non si interessa dei cittadini”. Una diagnosi che accompagna il primo impegno programmatico annunciato: un intervento immediato sulle liste d’attesa in sanità. Decaro promette di chiedere “a tutte le strutture sanitarie pubbliche e a quelle private convenzionate di stare aperte fino alle ore 23, di stare aperte anche il sabato e la domenica”. La sanità pugliese, con i suoi cronici problemi di accesso alle cure, diventa così il primo banco di prova della nuova amministrazione regionale.
