Decreto fiscale, stallo su carcere evasori. E intanto arriva il bonus Tari

Decreto fiscale, stallo su carcere evasori. E intanto arriva il bonus Tari
30 novembre 2019

Due giorni abbondanti per riflettere. Tanto si e’ data la commissione Finanze della Camera al lavoro sul decreto fiscale. La road map fissata giovedì prevedeva il via libera al testo nelle prossime ore, ma la discussione e’ stata rinviata a domani, domenica sera. La commissione – e’ stato deciso ieri pomeriggio – tornera’ a riunirsi alle 19 di domani. Il testo e’ atteso in Aula lunedi’ sera per l’avvio della discussione generale, e con il passare delle ore a Montecitorio si rafforza l’ipotesi che gia’ martedi’ il governo porra’ la questione di fiducia. Lo stallo e’ ancora – ma non solo – sulle pene per i grandi evasori fiscali. Nella maggioranza si continua a discutere e la soluzione dovrebbe essere una riduzione dell’aumento delle pene detentive per i delitti di dichiarazione infedele o omessa dichiarazione. Italia viva ha gia’ espresso perplessita’ e insiste nel chiedere la riduzione della pena a 4 anni dai 4 e mezzo attuali. Resta invece confermata – secondo una bozza dell’emendamento che riscrive la norma sui reati tributari circolata in giornata – la pena massima di 8 anni per la dichiarazione fraudolenta, mentre viene limitata l’applicabilita’ della confisca per sproporzione ai reati tributari piu’ gravi. Molti altri i temi accantonati.

Tra questi, le modifiche al calendario delle scadenze fiscali che prevedono lo slittamento della presentazione del 730 a settembre, la riduzione dal 22 al 5% dell’Iva sugli assorbenti per l’igiene femminile biodegradabili (che dovrebbe essere ulteriormente circoscritta), le risorse al Mef per aumentare i trattamenti economici per i capi del ministero, autorizzare nuove assunzioni all’Agenzia delle Entrate e delle Dogane e creare alla Ragioneria generale dello Stato un nuovo ufficio di ispettori sull’andamento del bilancio pubblico. E’ stato invece trovato l’accordo sulla stretta sugli appalti e sui subappalti. La maggioranza ha trovato un’intesa per modificare la norma contenuta all’articolo 4 che prevede l’obbligo per il committente di versare tutte le ritenute fiscali operate dall’impresa appaltatrice o affidataria e dalle imprese subappaltatrici (senza possibilita’ di utilizzare in compensazione proprie posizioni creditorie) in tutti i casi di affidamento di un’opera o un servizio. La soluzione individuata, ma non ancora formalizzata, prevede di esentare dalla ‘stretta’ le commesse sotto la soglia dei 200.000 euro.

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Domenica saranno votate anche altre proposte depositate dai relatori: dal rinvio al primo luglio della lotteria degli scontrini (l’emendamento non prevede sanzioni per i commercianti che non si sono adeguati alle norme), al sostegno della ristrutturazione degli edifici scolastici con una quota dell’8 per mille destinato dai contribuenti allo Stato, dal rinvio a marzo 2020 dell’entrata in vigore dell’obbligo dei seggiolini anti-abbandono sulle auto (con una triplicazione dei fondi per l’acquisto dei sensori), alla proposta che per contrastare l’evasione del bollo auto, ‘gira’ anche dal Pubblico registro automobilistico (Pra) tutti i dati sulle tasse automobilistiche gestiti da Agenzia delle Entrate, regioni e province autonome. In coda anche la riformulazione che introduce anche il bonus Tari per le famiglie piu’ numerose. Tra le misure approvate, infine, quella che aumenta da 5 a 10 euro a notte il valore massimo dell’imposta di soggiorno che puo’ essere applicata nei Comuni capoluogo di provincia che hanno un numero di presenze turistiche superiore a 20 volte quello dei residenti e quella che precisa che la chiusura delle case da gioco e’ di competenza solo della Guardia di finanza.

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