Cronaca

Dopo diga distrutta l’Aiea lancia allarme per Zaporizhzhia

Case sommerse dall’acqua, di alcune si vedono solo i tetti. Immagini di devastazione quelle pubblicate sui social network dall’amministrazione comunale di Nova Kakhovka, in Ucraina, riprese da una barca, dopo la distruzione della diga nell’area sotto controllo russo. Inondati villaggi e città, compresa Kherson, migliaia di persone sfollate. Ai danni si aggiunge la preoccupazione per la centrale nucleare di Zaporizhzhia, si teme possa mancare l’approvvigionamento idrico necessario al sistema di raffreddamento dei reattori.

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato che rafforzerà la sua presenza presso la centrale. “La possibile perdita della principale fonte di acqua di raffreddamento dell’impianto complica ulteriormente una situazione di sicurezza nucleare già estremamente difficile e impegnativa”, ha detto il direttore generale dell’agenzia, Rafael Mariano Grossi. Ci sono poi anche le preoccupazioni degli ambientalisti. “Le nuove informazioni di oggi sono che non 150 tonnellate, ma almeno 600 di petrolio sono state rilasciate a causa della distruzione della diga”, spiega Denys Tsutsaiev, attivista di Greenpeace Cee. “Secondo le stime di diversi scienziati, ci vorranno dai tre ai dieci anni perché le diverse specie si riprendano, se alcune di esse riusciranno a riprendersi. Ma probabilmente alcune non saranno in grado di recuperare i numeri precedenti o non si riprenderanno affatto, purtroppo”.

 

Shoigu: forze russe hanno respinto attacchi Ucraina

 

Sul fronte bellico, le forze russe hanno respinto durante la notte i tentativi di quelle ucraine di sfondare la linea del fronte nella regione meridionale di Zaporizhzhia. Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Mosca, Sergei Shoigu, citato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, secondo cui quattro distinti attacchi ucraini lungo il fronte sono stati fermati e le forze di Kiev sono state costrette a ritirarsi “con pesanti perdite”. Non è stato possibile verificare queste affermazioni in modo indipendente. Il ministro della Difesa russo, entrando nei dettagli, ha sostenuto che l’Ucraina ha perso 945 militari, 33 carri armati, 28 veicoli da combattimento di fanteria e altre armi durante i combattimenti di ieri. “Durante la giornata di combattimenti di ieri, 7 giugno, il nemico ha perso 945 militari, 33 carri armati, 28 veicoli da combattimento di fanteria, 38 veicoli corazzati da combattimento, 3 obici semoventi Krab di fabbricazione polacca e altre armi”, ha dichiarato Shoigu in un briefing.

Ucraina chiede a Europa di aumentare forniture energia elettrica

 

Il ministro dell’Energia ucraino, Guerman Galushenko, intanto, fa sapere che l’Ucraina sta chiedendo all’Europa di “aumentare significativamente” le sue forniture di energia elettrica dopo gli attacchi russi “alle infrastrutture energetiche del Paese” e la distruzione della diga di Nova Kakhovka, che ha causato copiose inondazioni. “Stiamo chiedendo all’Europa di aumentare” il tetto delle importazioni di elettricità a 2 gigawatt invece dell’attuale gigawatt, ha dichiarato, aggiungendo che la centrale nucleare di Zaporizhzhia non presenta “alcun rischio imminente in questa fase”, ma richiede un “monitoraggio”. Dei 600 chilometri quadrati colpiti dalle inondazioni seguite alla distruzione della diga di Nova Kakhovka, nel sud dell’Ucraina, “fino a 80 località potrebbero essere distrutte”, “20mila case sono senza elettricità” e “almeno 10mila ettari di terreni agricoli” danneggiati, ha sottolineato il ministro, citando “cifre preliminari”. Il ministro ha parlato a margine di un incontro a Versailles dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) dedicato alle politiche energetiche nel mondo. 

La distruzione della diga minaccia anche l’approvvigionamento di acqua potabile in città come Dnipro e Nikolaiev, ha aggiunto, “è un disastro”. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022, “il 50 per cento” delle nostre infrastrutture energetiche è stato attaccato”, ha proseguito il ministro, e i russi hanno usato “ogni tipo di arma per attaccare” queste infrastrutture. L’attuale tetto massimo per le importazioni di elettricità europea in Ucraina è di “1050 megawatt”, ha spiegato. Tuttavia, l’infrastruttura di interconnessione esistente “ci permette di importare fino a 2 gigawatt di elettricità” per il prossimo inverno. “Finora l’Ucraina ha coperto il 100 per 100 del suo fabbisogno producendo la propria elettricità, ma “abbiamo chiesto all’Europa di aumentare” il tetto di fornitura, ha aggiunto. 

Alla domanda sulla sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande dell’Ucraina e dell’Europa, il ministro ha confermato che il livello dell’acqua nel suo bacino di raffreddamento dipende dal livello dell’acqua nella diga di Nova Kakhovka. “Non vediamo alcun rischio imminente in questa fase”, ma “dobbiamo monitorare la situazione”. Il bacino di raffreddamento è attualmente “alto 16,6 metri”, ha aggiunto. Tuttavia, “il livello critico è di 12,7 metri” per poter alimentare i circuiti di raffreddamento dell’impianto. “C’è un rischio, ma non ora”, ha spiegato, riferendosi alle temperature estive e all’evaporazione.  La centrale di Zaporizhzhia, i cui sei reattori sono fermi da diversi mesi, è al centro del conflitto russo-ucraino. È finita più volte sotto tiro ed è stata tagliata fuori dalla rete elettrica sette volte da quando è stata conquistata dall’esercito russo il 4 marzo 2022.

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