Politica

Finlandia al voto domenica, Sanna Marin in pole senza certezze

La Finlandia al voto domenica 2 aprile, impegnata per le elezioni legislative che vedranno il rinnovo del Parlamento per il mandato 2023-2027. Urne aperte dalle 9 alle 20 finlandesi, ovvero dalle 8 alle 19 italiane. Il tutto mentre il Paese, il cui governo è stato guidato negli ultimi anni da una donna, Sanna Marin (Partito socialdemocratico finlandese), sta per aderire alla Nato con l’approvazione dei suoi 30 Stati membri. La premier ha guidato il paese attraverso la pandemia di Covid, raccogliendo elogi internazionali e passa alla storia anche come il primo ministro che ha avviato il processo di candidatura all’Alleanza atlantica del suo Paese. E ora si trova in pole position ma senza certezza di riconferma.

Quanto alla Nato, la Finlandia era da tempo allineata militarmente con l’Occidente, ma non era un membro dell’alleanza militare. Tutto è cambiato all’inizio della primavera del 2022 dopo l’invasione russa dell’Ucraina, quando l’opinione pubblica finlandese si è improvvisamente spostata a favore dell’adesione.
E Marin ha il merito non solo di aver saputo cogliere l’attimo, ma anche di aver spinto la Svezia nella stessa direzione.

L’attuale governo di coalizione a cinque partiti di Sanna Marin comprende i socialdemocratici, il partito di centro, i verdi, l’alleanza di sinistra e il partito popolare svedese. Questi partiti controllavano 117 dei 200 seggi del parlamento finlandese. In questo periodo la premier è stata colpita solo da un piccolo scandalo per video personali di una serata di folli divertimenti trascorsa con le amiche, ma i finlandesi hanno dimostrato apertura mentale.

COME FUNZIONA IL VOTO

I 200 deputati dell’Eduskunta (il Parlamento finlandese monocamerale con sede a Helsinki nella cosiddetta “eduskuntatalo”) sono eletti con sistema proporzionale a lista aperta in 13 collegi plurinominali, con seggi assegnati secondo il metodo Jefferson (mira a dare seggi ai partiti approssimativamente in proporzione al numero di voti ricevuti). Il partito che ottiene il maggior numero di parlamentari in parlamento ha l’opportunità di formare un governo. Per fare ciò dovrà creare una coalizione con altri partiti, con almeno 101 parlamentari totali.

I seggi aprono e chiudono domenica, ma il voto anticipato è già iniziato dal 22 al 28 marzo in varie località del paese e dal 22 al 25 marzo presso le ambasciate finlandesi. A differenza di altri paesi baltici, non esiste una soglia di sbarramento per entrare in Parlamento, ma se un partito ottiene più del 2% dei voti a livello nazionale, in futuro potrà beneficiare di finanziamenti statali.

DONNE AL GOVERNO

In realtà le ultime elezioni generali dell’aprile 2019 non videro la vittoria di Sanna Marin, ma la salita al potere del primo ministro Antti Rinne, alla guida di una amministrazione rosso-verde. Tuttavia di Rinne ormai quasi non ci si ricorda, poichè travolto da uno scandalo (a causa delle polemiche sulla gestione di uno sciopero postale) dovette dimettersi, dopo meno di sei mesi in carica e fu sostituito appunto da Sanna Marin. Il cambio di leadership nel partito di centro ha portato a quell’ormai famoso governo (ora uscente) a guida femminile in Finlandia, dove tutti e cinque i leader del partito erano donne, con quattro di loro sotto i 35 anni (all’epoca): un evento a lungo al centro delle cronache di politica internazionale. 

GUIDA SEMPLICE AI PRINCIPALI PARTITI

Dall’Alleanza di sinistra al Partito finlandese populista di estrema destra sono nove i partiti nell’ultimo Parlamento. Da sinistra a destra dopo Alleanza di sinistra con 16 deputati, veniva il Partito socialdemocratico con 40, Partito dei Verdi con 20, Partito popolare svedese e Åland con 10, il Partito di Centro con 31 Movimento ora con 1, Coalizione Nazionale di centro-destra con 38, Partito Cristiano Democratico con 5 e il partito dei finlandesi con 39.

L’Alleanza di Sinistra è un gruppo con radici nel partito comunista e forti legami con il movimento operaio.

Il Partito popolare svedese è un partito liberale che sostiene la minoranza di lingua svedese della Finlandia.

Il Partito Cristiano Democratico è un piccolo partito socialmente conservatore con legami con gruppi religiosi cristiani.

Il Partito di Centro ha radici nelle campagne e si avvantaggia del voto rurale, tradizionalmente forte. Ha ali liberali e tradizionaliste.

La Coalizione Nazionale di centro-destra (NCP) è un partito liberale sul fronte economico per una fazione socialmente conservatrice.

Il Partito dei finlandesi è un partito populista euroscettico di destra che si oppone all’immigrazione.

Il Partito socialdemocratico è un partito di centrosinistra con forti legami con i sindacati finlandesi. Con Marin ha rafforzato le sue posizioni.

Il Partito dei Verdi è incentrato sull’ambiente, fondato negli anni ’70 con una base di sostenitori in crescita tra i giovani elettori in città.

CHI VINCERÀ?

I socialdemocratici, il partito della coalizione nazionale e il partito dei finlandesi sono tutti in competizione per la premiership. Il partito che ottiene il maggior numero di deputati ha la prima possibilità di formare un governo e di solito prende il posto di Primo Ministro, ma i negoziati possono rivelarsi difficili e lunghi. Sia i socialdemocratici che il partito della coalizione nazionale hanno dichiarato di essere disposti a unirsi nello stesso governo se l’altro partito rivendicherà una vittoria nelle elezioni di questo aprile.

I sondaggi hanno anche suggerito che questa è l’ipotetica coalizione più probabile dopo le elezioni. Marin però ha detto che il suo partito non si unirà a una coalizione con il partito dei finlandesi, definendolo “apertamente razzista”. Petteri Orpo del partito della coalizione nazionale, nel frattempo, non ha escluso una coalizione con il partito dei Finlandesi di Riikka Purra, ma ha negato che il suo partito stesse pianificando di formare un governo con loro, come recentemente suggerito da Marin.

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