Chiesti 2 anni e 3 mesi per il Senatur

Chiesti 2 anni e 3 mesi per il Senatur
27 marzo 2017

Umberto Bossi rischia una condanna di 2 anni e 3 mesi di carcere per i circa 500 mila euro di rimborsi elettorali che avrebbe distratto tra il 2008 e il 2011 dalle casse della Lega Nord e poi utilizzato per una serie di spese personali sue e dei suoi più stretti familiari. A tanto ammonta la pena chiesta per il fondatore del Carroccio dal pm di Milano Paolo Filippini. Nel corso della sua requisitoria, il magistrato ha anche chiesto una condanna di 2 anni e 6 mesi per l’ex tesoriere Francesco Belsito e di 1 anno e 6 mesi per Renzo Bossi, l’ex consigliere regionale lombardo che suo padre stesso soprannominò “il trota”. Riccardo Bossi, l’altro figlio del Senatur, è invece già stato condannato a 1 anno e 8 mesi con giudizio abbreviato.

L’accusa, per tutti gli imputati, è appropriazione indebita. Il processo milanese è stato ribattezzato “The Family” dal nome della cartelletta sequestrata in fase di indagini a Belsito. Una cartella dove erano annotate tutte le spese sostenute da Bossi e dai suoi familiari e pagate con fondi della Lega Nord: si va da auto di grossa cilindrata a capi d’abbigliamento griffati, dai lavori di ristrutturazione nelle case di Gemonio e Roma al pagamento di multe e contravvenzioni per ripetute violazioni del codice della strada. Tra le altre “spese pazze” che secondo l’accusa sarebbero state pagate con soldi provenienti dalle casse del Carroccio, anche l’acquisto del famoso diploma di laurea in Economia conseguito dal “Trota” in Albania, all’Università Kristal di Tirana, costato da solo 77 mila euro.

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