Francesi alle urne, tutti i numeri del secondo turno delle legislative

Francesi alle urne, tutti i numeri del secondo turno delle legislative
18 giugno 2017

Un totale di 1.146 candidati, di cui quasi il 40% donne, saranno in lizza oggi per il secondo turno delle elezioni legislative francesi, nel quale verranno assegnati i 573 seggi ancora in palio del 577 che compongono il l’Assemblea nazionale. In base ai dati del ministero degli Interni di Parigi una sola sfida a tre e 572 duelli opporranno i 688 candidati (60,03% del totale) e le 458 candidate (39,97%). Nel secondo collegio dell’Aveyron è rimasta in gara solo la candidata di La République en Marche (Rem), la formazione del presidente Emmanuel Macron, mentre lo sfidante di Les Republicains, partito di destra, si è ritirato. Il partito centrista MoDem, alleato di Rem, presenta 62 candidati, metà uomini e metà donne, La République en Marche 228 donne e 226 uomini, per un totale di 454 candidati. Les Républicains sono presenti con 264 candidati (195 uomini e 69 donne), l’estrema destra del Front National con 76 candidati e 44 candidate, 120 in tutto, la sinistra di La France insoumise con 67 candidati (33 donne e 34 uomini). I socialisti, che hanno governato la Francia per gli ultimi cinque anni, portano al secondo turno 65 candidati (39 uomini e 26 donne). Nei territori d’Oltremare francesi, si vota già sabato in Guadalupa, Guyana, Martinica, Saint-Martin, Saint-Barthélémy e Saint-Pierre-et-Miquelon.

Al primo turno La République en Marche, il nuovo partito del neo-presidente Emmanuel Macron, è arrivato in testa con il 32,32% dei suffragi, staccando nettamente la destra con il 21,56% e il FN con 13,20%. Il capo dello stato si attende che domenica i francesi confermino “la volontà di rinnovamento” espressa alle presidenziali e ai primo turno delle legislative, ha detto dopo il consiglio dei ministri di mercoledì il portavoce del governo Christophe Castaner. Solo quattro deputati hanno ottenuto più del 50% dei voti del loro collegio, necessari per passare al primo turno. L’astensione, al record nella Quinta repubblica per un primo turno delle legislative, ha limitato il numero di eletti al primo turno e quello di coloro che hanno raggiunto la soglia del 12,5% necessaria per partecipare alle sfide a tre al secondo turno. Lanciati verso una schiacciante maggioranza dei seggi nella nuova Assemblée nationale, La République en Marche e l’alleato MoDem potrebbero, secondo le proiezioni dei sondaggisti, raccogliere tra i 400 e i 450 collegi. Sui 345 deputati uscenti che si sono proposti per un nuovo mandato, solo 222 restano in corsa al secondo turno. L’assemblea sarà dunque rinnvoata in profondità, soprattuto grazie all’arrivo in massa dei neofiti di La République en Marche. Tre le personalità in gara, da seguire la sorte del leader della sinistra Jean-Luc Mélenchon a Marsiglia, dell’ex premier socialista Manuel Valls nell’Essonne, dell’ex ministra della destra Nathalie Kosciusko-Morizet a Parigi o di Najat Vallaud-Belkacem, ex ministra dell’Educazione socialista, a Lione.

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FINANZIAMENTI PER 25 MILIONI Il movimento La Republique en Marche (LREM), che fa capo al presidente francese Emmanuel Macron, incasserà almeno 25 milioni tra fondi di finanziamento ai partiti e altri destinati agli eletti: un “jackpot”, scrive la stampa francese, su cui veglia da vicino il capo dello Stato e che permetterà comunque di investire nello sviluppo del movimento. In base alle regole vigenti in Francia per il finanziamento della vita politica, infatti, dopo i risultati del primo turno delle legislative, LREM riceverà circa 9 milioni di euro su 5 anni (1,42 euro per ogni voto ottenuto) a cui aggiungere almeno 15,5 milioni, e fino a 17 milioni, erogati in base al numero degli eletti. Il movimento di Macron potrà accedere ai fondi solo da marzo 2018, ma come fa notare Paris Match, “non dovrebbe essere un problema accendere un mutuo per i mesi a venire”. Tra i progetti di LREM figura già anche una nuova sede a sostituire la prima ‘base’ di Rue De l’Abbé-Groult.

 

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