Politica

Francia-Germania in lockdown, ma Conte prende tempo: prima attendiamo gli effetti del Dpcm

Mentre in Europa molti Paesi stanno tornando a decretare il lockdown anche se in versione ‘light’ (Francia e Germania in primo luogo), Giuseppe Conte cerca di resistere e prende tempo. Il premier, rispondendo al question time alla Camera, ammette che la situazione è critica e che le misure attuate sono quelle del cosiddetto ‘scenario 3’, su una scala il cui massimo è 4, ma difende il Dpcm varato nel fine settimana. “Diminuendo le occasioni di socialità – ha detto – riduciamo il numero dei contatti rendendo anche più facili i tracciamenti delle persone positive. Siamo pienamente consapevoli che le misure adottate sono severe ma le riteniamo assolutamente necessarie diversamente la curva è destinata a sfuggirci completamente di mano”.

Per il premier l’obiettivo “è quello di gestire la pandemia senza rimanerne sopraffatti”. Sul fatto che le nuove disposizioni possano avere successo, però, anche nella maggioranza ci sono dei dubbi e c’è chi vorrebbe intervenire subito con misure ancora più restrittive. “In poche ore – rileva Andrea Marcucci, capogruppo Pd in Senato – il dibattito italiano sul Dpcm sembra diventato archeologico. L`epidemia corre più veloce della realtà”. Il presidente del Consiglio è però determinato a resistere alle pressioni dei ‘rigoristi’, perchè prima di prendere decisioni che possono avere un impatto ancora più pesante sul Paese vuole vedere i nuovi dati. Per farlo, è il suo ragionamento, occorre aspettare due settimane, il tempo necessario per capire se la curva può tornare a scendere. Per questo, a sera, nel corso dell’incontro con i sindacati, smentisce le voci, che hanno iniziato a circolare dal pomeriggio, di un lockdown imminente. “Dobbiamo dare il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti. Il nostro obiettivo è ricondurre la curva sotto controllo”, spiega.

Nel frattempo c’è da affrontare il problema economico con manifestazioni in tutta Italia, anche con episodi di violenza come oggi a Palermo. Il decreto Ristori contiene “interventi per 5,4 miliardi in termini di indebitamento netto”, ha rivendicato Conte nell’aula di Montecitorio, assicurando che gli indennizzi e gli aiuti saranno “nella forma più rapida: ci rendiamo conto della sofferenza, del disagio e della frustrazione che tanti operatori stanno accumulando, di qui la decisione di chiudere il Dpcm solo quando siamo stati sicuri di aver trovato modalità e somme sufficienti per le compensazioni”. Una assicurazione che dovrà essere rispettata perchè questa volta, e il governo ne è consapevole, nessun ritardo o inceppamento sarà perdonato. askanews

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