Convention repubblicana, the Trump Day

Convention repubblicana, the Trump Day
19 luglio 2016

di Giuseppe Novelli

Donald Trump sarà ufficialmente nominato candidato repubblicano alle presidenziali statunitensi dell’8 novembre. Questo l’evento più importante della seconda giornata della convention del Grand Old Party a Cleveland, in Ohio, che si concluderà giovedì proprio con il discorso dell’uomo che proverà a riportare i repubblicani alla Casa Bianca, dopo i due mandati del democratico Barack Obama. Alle 17:30 (le 23:30 in Italia), ci sarà la Roll Call of States, ovvero il voto dei delegati degli Stati e dei territori, in ordine alfabetico, che porterà alla nomina ufficiale di Trump. Dopo la giornata dedicata alla sicurezza, sotto il titolo ‘Make America Safe Again’, oggi alla convention si parlerà di economia e lavoro: ‘Make America Work Again’. Previsti, a orari da stabilire, gli interventi dei massimi esponenti del partito: il leader della maggioranza in Senato, Mitch McConnell, dello speaker della Camera, Paul Ryan, e del leader della maggioranza alla Camera, Kevin McCarthy. Ryan, in particolare, non ha fatto mancare le proprie critiche a Trump, ma ha anche detto che le elezioni sono “a scelta binaria”; ieri, però, ha voluto ricordare che Trump è un conservatore, ma “non il mio tipo di conservatore”.

La sera sarà dedicata al tentativo di mostrare Trump come uomo d’affari di successo, che lo renderebbe la persona più adatta a guidare il Paese. A sostegno di questa tesi ci saranno Kerry Woodard, general manager di Trump Winery, e il figlio del candidato, Donald Trump Jr., vicepresidente esecutivo di The Trump Organization. Anche l’intervento del governatore dell’Arkansas, Asa Hutchinson, sarà incentrato sull’economia. Oggi sarà la giornata anche dei discorsi di due dei rivali di Trump alle primarie: il governatore del New Jersey, Chris Christie, e Ben Carson, neurochirurgo in pensione; particolare attenzione sarà rivolta al discorso di Christie, che ha criticato i repubblicani che non sostengono Trump e che era stato inserito nella ristretta lista di candidati alla vicepresidenza, ruolo poi affidato al governatore dell’Indiana, Mike Pence. Questa sera ci sarà anche il debutto sulla ribalta nazionale di Tiffany Trump, 22 anni, figlia di Donald e Marla Maples, la seconda moglie del candidato, conosciuta più che altro sui social network (su Instagram è molto popolare) e per una singolo pubblicato come cantante nel 2014; non ha, al momento, incarichi negli affari di famiglia, al contrario dei figli di Trump e Ivana, la prima moglie, ovvero Donald Jr., Ivanka ed Eric, tutti vicepresidenti esecutivi di The Trump Organization.

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