Economia

Germania e Polonia pronti all’embargo sul petrolio russo. Ma l’Ungheria ribadisce no

La Commissione UE sta attualmente valutando un embargo totale sui due combustibili fossili russi da includere nel suo sesto round di sanzioni contro Mosca. I ministri dell’Energia dell’UE sperano di raggiungere una posizione unita sul gas e il petrolio russi attraverso una serie di colloqui di emergenza questa settimana. Tuttavia, il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ammette che non esiste una posizione unanime tra i 27 paesi del blocco sulla riduzione delle forniture di energia russa.

Di un potenziale embargo petrolifero, dice: “Altri paesi non ci sono ancora, e penso che vada rispettato. Nel caso del gas, per esempio, non saremmo nemmeno pronti”. Ma di contro, la Germania è riuscita a ridurre la sua dipendenza dal petrolio della Russia e ora “non è contro una messa al bando del petrolio russo: siamo pronti a faro” afferma sempre Habeck. “Abbiamo avuto una forte dipendenza dal petrolio russo in passato prima della guerra era al 35 per cento e l’abbiamo ridotta al 12 per cento”. In ogni caso, il ministro dell’Economia tedesco è consapevole che “avremmo un problema locale e ovviamente un aumento dei prezzi ma è un carico pesante da sopportare, ma siamo pronti a farlo”, conclude Habeck.

Anche la Polonia è pronta a essere completamente indipendente dal petrolio russo ed è disposta a sostenere altri Paesi per tagliare le loro forniture di combustibili fossili da Mosca, afferma la ministra dell’Ambiente e del Clima del Paese Anna Moskwa. “La Polonia è orgogliosa di essere nell’elenco di Putin dei paesi ostili”, dice Moskwa. L’Ungheria resta ancora contraria a qualsiasi embargo dell’Unione europea sulle importazioni russe di petrolio e gas, afferma invece il portavoce del governo Zoltan Kovacs. “La posizione ungherese riguardo a qualsiasi embargo su petrolio e gas non è cambiata: non lo supportiamo”, ha detto Kovacs a Reuters. L’Ue, come detto, proporrà un divieto graduale delle importazioni di petrolio russo come parte del nuovo pacchetto di sanzioni in discussione questa settimana.

Mosca, intanto, continua a dichiarare che gli acquirenti stranieri di gas devono versare nella propria banca privata, Gazprombank, che converte qualsiasi dollaro o euro in rubli. La Commissione europea, dal canto suo, suggerisce che i paesi europei che rispettano i requisiti bancari di Mosca potrebbero violare le sanzioni dell’UE.

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