Germania e Polonia pronti all’embargo sul petrolio russo. Ma l’Ungheria ribadisce no

Germania e Polonia pronti all’embargo sul petrolio russo. Ma l’Ungheria ribadisce no
3 maggio 2022

La Commissione UE sta attualmente valutando un embargo totale sui due combustibili fossili russi da includere nel suo sesto round di sanzioni contro Mosca. I ministri dell’Energia dell’UE sperano di raggiungere una posizione unita sul gas e il petrolio russi attraverso una serie di colloqui di emergenza questa settimana. Tuttavia, il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ammette che non esiste una posizione unanime tra i 27 paesi del blocco sulla riduzione delle forniture di energia russa.

Di un potenziale embargo petrolifero, dice: “Altri paesi non ci sono ancora, e penso che vada rispettato. Nel caso del gas, per esempio, non saremmo nemmeno pronti”. Ma di contro, la Germania è riuscita a ridurre la sua dipendenza dal petrolio della Russia e ora “non è contro una messa al bando del petrolio russo: siamo pronti a faro” afferma sempre Habeck. “Abbiamo avuto una forte dipendenza dal petrolio russo in passato prima della guerra era al 35 per cento e l’abbiamo ridotta al 12 per cento”. In ogni caso, il ministro dell’Economia tedesco è consapevole che “avremmo un problema locale e ovviamente un aumento dei prezzi ma è un carico pesante da sopportare, ma siamo pronti a farlo”, conclude Habeck.

Anche la Polonia è pronta a essere completamente indipendente dal petrolio russo ed è disposta a sostenere altri Paesi per tagliare le loro forniture di combustibili fossili da Mosca, afferma la ministra dell’Ambiente e del Clima del Paese Anna Moskwa. “La Polonia è orgogliosa di essere nell’elenco di Putin dei paesi ostili”, dice Moskwa. L’Ungheria resta ancora contraria a qualsiasi embargo dell’Unione europea sulle importazioni russe di petrolio e gas, afferma invece il portavoce del governo Zoltan Kovacs. “La posizione ungherese riguardo a qualsiasi embargo su petrolio e gas non è cambiata: non lo supportiamo”, ha detto Kovacs a Reuters. L’Ue, come detto, proporrà un divieto graduale delle importazioni di petrolio russo come parte del nuovo pacchetto di sanzioni in discussione questa settimana.

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Mosca, intanto, continua a dichiarare che gli acquirenti stranieri di gas devono versare nella propria banca privata, Gazprombank, che converte qualsiasi dollaro o euro in rubli. La Commissione europea, dal canto suo, suggerisce che i paesi europei che rispettano i requisiti bancari di Mosca potrebbero violare le sanzioni dell’UE.

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