Green Pass, assemblea M5S: duro Sileri, Conte chiede coerenza

Green Pass, assemblea M5S: duro Sileri, Conte chiede coerenza
Giuseppe Conte
16 febbraio 2022

Un vero e proprio showdown fra una parte dei gruppi parlamentari del M5S (in particolare della Camera, i senatori erano in gran parte impegnati in aula e la capogruppo Mariolina Castellone ha fatto notare ai presenti l’inopportunità della convocazione in contemporanea) e la sua rappresentanza governativa: questo è lo scenario che Giuseppe Conte si è trovato davanti stamattina nel corso dell’assemblea congiunta on line dedicata ai temi del Green pass e dell’obbligo vaccinale e in generale delle restrizioni antiCovid. A conclusione di una lunga serie di interventi contro la linea governativa e a favore di un allentamento immediato delle restrizioni e di uno stop più esteso dal 31 marzo (con le sparute eccezioni, secondo quanto racconta chi ha preso parte alla riunione, degli interventi di Gilda Sportiello e Generoso Maraio) ha preso la parola il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, accusando i colleghi di essere “virologi improvvisati” e ricordando che “la linea non è quella di Speranza ma del Governo nel quale abbiamo ministri e sottosegretari: e c’è una cabina di regia. Governo al quale fino a prova contraria ancora noi apparteniamo”.

Alle assemblee del M5S va sempre applicata una tara: poche decine di interventi in assemblea su oltre duecento parlamentari ancora iscritti ai gruppi stellati, sottolinea un osservatore interno, “è sempre una minoranza, quella di chi è contro il Green Pass. C’è chi la pensa come loro ma anche chi è solo stanco di starli a sentire e di discuterci”. Sta di fatto che Conte è stato costretto a concludere facendo appello alla “coerenza” perché “siamo quelli della responsabilità, abbiamo fatto scelte difficili”. Per l’ex premier il Green Pass “ha costituito un buon compromesso” anche perché “dire che siamo fuori dalla pandemia non è proprio corretto”. Il problema è che, se si dovesse giudicare dall’andamento dell’assemblea odierna, il M5S sembra andare in ordine sparso e il leader (formalmente sospeso da un’ordinanza del Tribunale di Napoli ma politicamente in piena attività) lo ha fatto notare: “Il fatto che presentiamo un ordine del giorno, che ognuno sente la necessità di esprimere la sua sensibilità per suo conto, con un comunicato eccetera rischia di dare meno forza al Movimento”.

Leggi anche:
Vannacci: mi candido con la Lega da indipendente

Ma Conte non ha potuto, stavolta, limitarsi a un generico appello all’unità di intenti. C’è un ordine del giorno agli atti della Camera, che lo dovrebbe votare domani: lo ha presentato Federica Dieni e lo hanno firmato altri colleghi del gruppo. Impegna il Governo ad adottare, al termine formale dell’emergenza pandemica che è fissato per ora al 31 marzo, un provvedimento che metta fine a tutte le principali restrizioni legate al sistema del Green pass, anche semplificato. Conte di fatto ne ha chiesto il ritiro, mettendosi quindi contro una sensibilità che è apparsa abbastanza diffusa in assemblea: “Quello che state prospettando – ha osservato – è l’abolizione di qualsiasi certificato sanitario, una posizione molto singolare rispetto alla posizione politica che fin qui abbiamo perseguito, mette in discussione qualsiasi utilità del Green Pass. Non corrisponde alla linea fin qui seguita, è una formulazione radicale, chi la firma si assume una grande responsabilità di fronte al Paese, siamo in una fase in cui comunque si voglia o no la campagna vaccinale non può dirsi terminata, c’è stato un brusco ridimensionamento delle vaccinazioni con la terza dose, mettere in discussione che il Green pass stia avendo una funzione mi pare un grossa responsabilità. Cerchiamo ci condividere con coerenza una linea, se possiamo evitare degli scarti ci dà maggior forza”.

Leggi anche:
Moglie premier Sanchez sotto inchiesta per corruzione
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti