Gregoretti, Lega contrattacca: Conte chiarisca o lo farà il giudice

Gregoretti, Lega contrattacca: Conte chiarisca o lo farà il giudice
Matteo Salvini
2 agosto 2020

Fonti della Lega sottolineano che “la difesa di Matteo Salvini ha chiesto” a palazzo Chigi “tutti gli atti e i documenti aventi ad oggetto i fatti relativi al procedimento penale per la vicenda della nave Gregoretti. L’argomento era stato affrontato anche nella conferenza stampa di fine anno e il premier aveva dichiarato: ‘Per quanto riguarda le ricollocazioni abbiamo sempre a livello di presidenza, anche con l’ausilio del ministero degli Esteri, lavorato noi per ricollocare e quindi consentire poi lo sbarco’”. Le stesse fonti del Carroccio, evidenziano lo “auspicio che il Presidente del Consiglio non sfugga dalle proprie responsabilità, indirizzando risposte vaghe, vuote, formali ed elusive, e chiarisca al più presto documentando ciò che ha affermato a dicembre. Se da qui al 3 ottobre non arriverà nulla, i difensori del senatore Salvini chiederanno al giudice di domandare chiarimenti al Presidente del Consiglio, che peraltro non risponde sul conflitto di interessi per il caso Retelit. Ribadiamo la domanda: c’è qualcosa da nascondere?”.

L’accusa mossa da Matteo Salvini a Giuseppe Conte è pesantissima, in sostanza. Il leader della Lega ha affermato che “da più di due mesi il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa”. Secondo Salvini, la ragione del ritardo potrebbe essere dovuta al fatto che “magari nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo”. Tema di estrema attualità, dopo il rinvio a giudizio di Salvini anche per Open Arms.

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E il segretario della Lega aggiunge anche che il premier potrebbe essere “impegnato ad approfondire il caso Retelit dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico”. Il riferimento di Salvini è alla decisione del tribunale amministrativo del Lazio di accogliere due ricorsi contro il governo presentati da Retelit, l’azienda che gestisce cavi in fibra ottica che collegano 9 grandi città italiane.

Per i giudici, il governo Conte 1 – sottolinea ilfattoquotidiano.it – avrebbe deciso di utilizzare i poteri speciali sulla modifica della governance di Retelit in modo “viziato”, poiché potrebbe ” essersi basata su di un parere dell’Agcom rilasciato da un soggetto privo della competenza ad adottarlo”. E Salvini insiste sul conflitto di interessi perché Conte, quando era ancora avvocato e non premier, aveva firmato un parere pro veritate per il finanziere Raffaele Mincione, che attraverso Fiber 4.0 si stava battendo per il controllo di Retelit. Accuse pesantissime, quelle mosse dal leghista. E lo scontro, giorno dopo giorno, continua.

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