Hotel Rigopiano, ancora corpi senza vita. La Procura: incomprensioni su richieste di aiuto

Hotel Rigopiano, ancora corpi senza vita. La Procura: incomprensioni su richieste di aiuto
25 gennaio 2017

Si continua a lavorare sul fronte giudiziario ma soprattutto su quello dei soccorsi in merito alla valanga che ha spazzato via l’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio scorso. “Al momento non ci sono indagati”, fa sapere il pm Cristina Tedeschini (foto), confermando che in giornata sono state effettuate “acquisizioni importanti” di materiale utile alle indagini relative all’inchiesta per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Oggi recuperati altri corpi senza vite. E questo è il bollettino dell’ultima ora: 29 morti, 11 sopravvissuti. L’imponente macchina dei soccorsi, dopo sette giorni, è inarrestabile.  Sono 11mila le persone del sistema di protezione civile impegnate sul campo, tra strutture operative, organizzazioni nazionali di volontariato, colonne mobili regionali, centri di competenza tecnico scientifica e aziende erogatrici di servizi per fronteggiare le emergenze maltempo e terremoto nell’Italia centrale. Circa 4mila i mezzi impiegati. A questi va aggiunto il personale delle amministrazioni statali e delle regioni interessate, nonche’ delle associazioni di volontariato regionale e locale.

ERANO IN 40 C’erano 40 persone nell’hotel Rigopiano quando la valanga, nel pomeriggio di mercoledì 18 gennaio, ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell’hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché al momento della slavina si trovavano all’esterno dell’albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all’alba di giovedì scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdì e l’alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l’altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime al momento estratte sono invece 27: 14 uomini e 13 donne.

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LE TELEFONATE Di queste ne sono state identificate 12: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, Piero di Pietro e la moglie Barbara Nobilio, Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vagnarielli, l’amministratore dell’ hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il maitre Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D’Angelo, l’estetista Linda Salzetta. Ancora 2 i dispersi. Tornando alle indagini, sempre il pm Tedeschini dice che “sulla base delle informazioni in mio possesso, l’hotel era in possesso di tutte le autorizzazioni”. E afferma che “le telefonate registrate sono state acquisite, io le ho ascoltate e mi sembra evidente che ci siano state incomprensioni relative alle richieste di aiuto lanciate da Giampiero Parete e Quintino Marcella il 18 gennaio”. E per essere ancora più chiari, Cristina Tedeschini, sottolinea che “la situazione complessiva, percepita dagli ospiti dell’hotel il 18 gennaio, era sicuramente di criticita’, sia in mattinata che, soprattutto, nel pomeriggio e c’era una diffusa volonta’ di lasciare l’albergo”. L’inchiesta va avanti.

 

 

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