Sondaggio, il centrodestra avanza al 49% alla vigilia delle elezioni Regionali

Stabilità generale del quadro politico nonostante l’avvicinarsi delle urne in Campania, Puglia e Veneto. Unico scostamento rilevante è la crescita di FdI che traina la maggioranza di governo.

Fratelli d’Italia raggiunge il 30,4 per cento nell’ultima Supermedia alla vigilia del voto regionale che domenica 23 e lunedì 24 chiamerà alle urne i cittadini di Campania, Puglia e Veneto per chiudere la tornata elettorale.

L’analisi della Supermedia evidenzia una sostanziale stabilità del quadro politico nazionale, interrotta unicamente da una variazione statisticamente significativa che riguarda il partito del presidente del Consiglio. Fratelli d’Italia registra una crescita dello 0,5 per cento, riportandosi al di sopra della soglia psicologica del 30 per cento. Gli altri principali partiti mantengono gli ordini di grandezza consolidati negli ultimi due mesi: il Partito Democratico (PD) si attesta al 21,7 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle (M5S) flette leggermente al 12,4 per cento. Nella competizione interna alla maggioranza, Forza Italia si conferma al 9,1 per cento, mantenendo un vantaggio di circa un punto sulla Lega, ferma all’8,2 per cento. Tra le forze minori, Alleanza Verdi e Sinistra (AVS) supera il 6 per cento, seguita da Azione al 3,3 e Italia Viva al 2,6 per cento.

Il distacco tra centrodestra e campo largo sale al 4,2 per cento

I dati aggregati mostrano una tendenza rilevante nel momento in cui riprende il dibattito su una possibile riforma della legge elettorale. La distanza tra la coalizione di governo e le opposizioni riconducibili al cosiddetto “campo largo” — che include PD, M5S, AVS e Italia Viva — risulta essersi ampliata nelle ultime settimane. Il centrodestra tocca quota 48,9 per cento (+0,6), mentre il raggruppamento di centrosinistra si ferma al 29,7 per cento. Questo scenario numerico funge da termine di paragone immediato per le elezioni in Campania, Puglia e Veneto. Trattandosi di tre delle regioni più popolose d’Italia, l’esito del voto potrebbe generare ripercussioni sugli equilibri nazionali, scuotendo l’immobilità statistica registrata dai sondaggi nel periodo successivo alla pausa estiva.

La chiusura dei seggi anticipa la campagna per il referendum costituzionale

Conclusa questa lunga tornata elettorale, frammentata dallo scorso settembre a oggi, l’attenzione della politica si sposterà verosimilmente sul medio periodo. L’orizzonte si allarga verso la campagna per il referendum costituzionale sulla giustizia, la cui data sarà fissata probabilmente per la primavera del 2026. Le attuali intenzioni di voto, che vedono una coalizione di maggioranza compatta e in lieve crescita, costituiranno la base di partenza per il confronto tra i poli. La stabilità odierna sarà dunque messa alla prova non solo dai risultati delle urne regionali di lunedì, ma dalla capacità delle forze politiche di mobilitare l’elettorato su temi strutturali nei prossimi mesi, in una fase che si preannuncia di campagna elettorale permanente.