Il Papa ‘picconatore’ che ricorda alla Chiesa la misericordia

Il Papa ‘picconatore’ che ricorda alla Chiesa la misericordia
17 settembre 2015

di Maurizio Balistreri

L’ultima uscita, contenuta in una lunga intervista ad una radio cattolica portoghese, ha fatto sussultare qualche monsignore. `’Ci sono conventi che sono quasi vuoti – ha detto Papa Francesco parlando dei profughi – e anche lì può esserci la tentazione del dio denaro. Alcune congregazioni dicono: ora il convento è vuoto, facciamolo diventare un albergo e possiamo ospitare persone, mantenerci e guadagnare denaro. Bene, se desideri questo paga le tasse. Un collegio religioso è esente dalle imposte, ma se lavora come un hotel è giusto che paghi le imposte”. In realtà, sulla prospettiva enunciata da Papa Francesco, la Chiesa italiana, ha scritto il direttore del Sir (Servizio informazione religiosa), Domenico Delle Foglie, ha assunto una posizione limpida, attraverso le parole del presidente Angelo Bagnasco (`’Se qualche situazione di abuso fosse rilevabile, non vi è dubbio che vada sanzionata nell’interesse di tutti”) e del segretario Nunzio Galantino (`’Se siete a conoscenza di una realtà che è commerciale e che non paga l’Imu denunciatela”). La frase del Papa, però, non ha mancato di creare qualche sconcerto. Il Papa ha detto già mesi fa, visitando il centro Astalli per i rifugiati gestito a Roma dai gesuiti, che se i conventi si svuotano per il calo di vocazioni, possono ospitare migranti in fuga dalla guerra e dalla povertà. Il Vaticano ultimamente ha dato il buon esempio decidendo di ospitare due famiglie.

L’elemosiniere del Papa, il monsignore polacco Konrad Krajewski, da mesi distribuisce ombrelli e pasti caldi ai senza tetto, ha aperto una barberia sotto il colonnato di San Pietro, sta preparando un dormitorio in zona Vaticano ed ha anche portato aiuti alimentari al centro Baobab. L’invito di Jorge Mario Bergoglio ad aprire la porte ai profughi in fuga dall’Africa o dal Medio Oriente, però, entusiasma alcuni, lascia perplessi altri, anche tra i parroci. E’ lo stile di Papa Francesco. Che ha scelto il nome del poverello di Assisi non casualmente. Chi pensava che la sua rivoluzione fosse solo marketing o maquillage, è rimasto deluso. Il Papa è `’marxista”, hanno detto i tea party americani quando Francesco ha iniziato a martellare contro l’economia che `’uccide”. I candidati repubblicani alle presidenziali Usa, a partire da Donald Trump, non hanno gradito l’enciclica ecologica e il suo appello contro il riscaldamento globale. Qualche parroco in Italia mugugna quando il Pontefice critica il tariffario in chiesa per cresimi e nozze. Il repulisti allo Ior e negli altri organismi economici e organizzativi del Vaticano ha lasciato a bocca asciutta chi si era abituato a trovare Oltretevere un porto sicuro. Per non parlare del sinodo, che, a ottobre scorso e nuovamente a ottobre prossimo, vede vescovi di tutto il mondo a discutere, anche animatamente, di questioni relative alla famiglia, non esclusi nodi divisivi come la comunione ai divorziati risposati, le coppie gay o la contraccezione. `’Preferisco una Chiesa incidentata che una Chiesa malata di immobilismo”, afferma il Papa. “Oggi possiamo chiedere allo Spirito Santo che ci dia la grazia di dare fastidio alle cose che sono troppo tranquille nella Chiesa”, disse ad una messa pochi mesi dopo l’elezione a Casa Santa Marta.

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Jorge Mario Bergoglio non si diverte a provocare. “Anche Gesù è stato popolare a un certo punto, poi è finito come è finito”, ha risposto, sempre nell’intervista portoghese, alla intervistatrice che gli domandava conto della sua popolarità. Le resistenze, in Curia e nella galassia cattolica, non mancano. E’ stato eletto in un frangente di crisi profonda del Vaticano, che Benedetto XVI aveva ereditato più che creato, e che ha voluto risolvere con il gesto eclatante, profetico della rinuncia al pontificato. Il primo Papa latino-americano della storia, il primo Papa gesuita, il primo papa Francesco, vuole riportare la Chiesa alla missionarietà, alla conversione pastorale, al dialogo con i più lontani. Ricorda che al centro del Vangelo ci sono i poveri. Siamo tutti migranti, potremmo finire tutti in carcere, dice, per ricordare ai fedeli che siamo tutti peccatori chiamati a diventare santi. Duro con i `’corrotti” (peccatori che non si riconoscono tali), ha voluto convocare un giubileo della `’misericordia”. Parola tutt’altro che retorica: il popolo di Dio verrà a Roma in cerca di perdono, ricordando ai `’rigoristi” presenti tra i vescovi che i pastori devono avere `’l’odore delle pecore”, stare davanti, dietro e in mezzo al gregge, non rampognarlo. Se negli anni passati la Chiesa è sembrata focalizzarsi sulle questioni di bioetica, sui `’valori non negoziabili”, il Papa gesuita ha spiegato, in una celebre intervista a Civiltà cattolica a sei mesi dal Conclave: `’ Non possiamo insistere solo sulle questioni legate ad aborto, matrimonio omosessuale e uso dei metodi contraccettivi. Questo non è possibile. Io non ho parlato molto di queste cose, e questo mi è stato rimproverato. Ma quando se ne parla, bisogna parlarne in un contesto. Il parere della Chiesa, del resto, lo si conosce, e io sono figlio della Chiesa, ma non è necessario parlarne in continuazione”.

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Il Papa non cambia la dottrina, ma allarga lo sguardo: `’Quando non si riconosce nella realtà stessa l’importanza di un povero, di un embrione umano, di una persona con disabilità – per fare solo alcuni esempi -, difficilmente si sapranno ascoltare le grida della natura stessa”, ha scritto nell’enciclica Laudato si’. `’Tutto è connesso”. Per il giubileo ha disposto che tutti i sacerdoti possano assolvere le donne che hanno abortito. Il New York Times ha eccepito che, però, ci possono essere donne che non sono pentite di avere abortito (The Pope’s Unforgiving Message of Forgiveness on Abortion)… E ci mancherebbe altro. Il punto, evidentemente, è un altro. Sul dramma delle donne che interrompono la gravidanza, prima i maggiorenti cattolici si sono dimostrati spesso, poco misericordiosamente, distratti. Ma, per il resto, la Chiesa rimane contraria all’aborto, il giubileo è rivolto ai fedeli. E, ebbene sì, il Papa è cattolico.

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