Scienza e Tecnologia

Impianto in arteria polmonare controlla cuore a distanza

Un dispositivo miniaturizzato di 14 millimetri di diametro è stato impiantato da medici dell’ospedale milanese di Niguarda in un ramo dell`arteria polmonare di un paziente residente a oltre 1.000 chilometri di distanza. È la soluzione che permette ai cardiologi di tenere sotto controllo giorno per giorno i valori di pressione polmonare del paziente che abita in Calabria. Il device è più piccolo di una moneta da 10 centesimi e si aggancia alle reti wi-fi circostanti o alla connessione dello smartphone per trasmettere i dati necessari per il monitoraggio a distanza.

“Il paziente è in cura a Niguarda dalla fine del 2021 per una cardiomiopatia dilatativa ed è stato messo in lista per trapianto cardiaco. Non se ne parla molto, ma questa condizione, lo scompenso cardiaco, interessa più di 1,2 milioni di italiani e ogni anno porta a 200.000 ricoveri in tutto il Paese – ha scritto in una nota Andrea Garascia, Direttore del reparto di Cardiologia 2 -. Un monitoraggio continuo e attento dei pazienti è la strada migliore per giocare d`anticipo ed evitare la fase acuta che porta a repentini peggioramenti con conseguenti accessi al pronto soccorso e ricoveri. Per questo motivo vista anche l`area di residenza del paziente il monitoraggio a distanza della pressione polmonare ci è sembrata la soluzione migliore per tenere sotto controllo la situazione con continuità”.

In questo modo eventuali anomalie registrate consentiranno ai medici milanesi di aggiustare il piano terapeutico del paziente calabrese, con l`obiettivo di tenere sotto controllo lo scompenso cardiaco e arrivare nelle migliori condizioni al trapianto di cuore. Il dispositivo grazie alle dimensioni contenute è stato impiantato con una procedura mininvasiva, veloce e condotta in anestesia locale. Il tutto si è completato nell`arco di 30-45 minuti e con il dispositivo in sede viene subito testata la funzionalità e la capacità di trasmissione dati. Il dispositivo è ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, in Germania e in Francia mentre in Italia lo hanno adottato solo pochi centri. Niguarda è il primo ospedale pubblico a utilizzarlo in Regione Lombardia.

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