In Calabria, riconfermato Occhiuto: primo bis nella storia regionale. Centrodestra oltre il 60%
La vittoria rafforza il ruolo del centro moderato e segna un punto di svolta per l’asse politico del Mezzogiorno.

Roberto Occhiuto, vicesegretario nazionale di Forza Italia, è stato riconfermato alla guida della Regione Calabria, diventando il primo presidente uscente a ottenere un secondo mandato consecutivo nella storia istituzionale della regione. Ma la vittoria del centrodestra non certifica soltanto un record ma la fine, almeno in Calabria, del cosiddetto campo-largo.
Dai primi dati ufficiali, dopo lo scrutinio di 365 sezioni, il candidato del centrodestra è in testa con il 60,85% dei voti; Pasquale Tridico, esponente del campo largo e principale avversario, si attesta al 38,26%. Francesco Toscano, della formazione Democrazia sovrana e popolare, raccoglie lo 0,90%.
Il risultato consolida inoltre la forza della coalizione di centrodestra nella regione: proiezioni diffuse da Swg per La7 con copertura del 28% indicano la coalizione vicina al 60% dei consensi. Forza Italia risulta primo partito locale, seguita dalla lista civica per Occhiuto presidente, con punteggi significativi anche per Fratelli d’Italia e Lega.
Nel dettaglio delle liste, la proiezione attribuisce a Forza Italia una performance di rilievo; la lista civica a sostegno del presidente si colloca al 13,40%. Fratelli d’Italia registra il 10,70% e la Lega il 10,10%. Altri movimenti e liste minori raccolgono percentuali residuali che non incidono sul dominio della coalizione vincente.
Il centrosinistra si presenta frammentato: il Partito Democratico è dato al 14,40%, la lista per Tridico al 7,10% e il Movimento 5 Stelle al 6,7%. Le altre formazioni progressiste si attestano su percentuali inferiori, per un totale di coalizione che si fermerebbe intorno al 40,50%.
Dati, numeri e distribuzione dei consensi
Rispetto al 2021, quando Occhiuto vinse con il 54,46% superando Amalia Bruni e altri candidati indipendenti, il consenso raccolto in questa tornata appare in crescita sia in valore assoluto sia come margine sulla seconda forza politica.
La mappa elettorale mostra come Forza Italia abbia riassorbito consensi moderati e civici, mentre le formazioni di destra e quelle sovraniste raccolgono una porzione stabile dell’elettorato. Il centrosinistra, pur conservando punti di forza in alcuni bacini urbani, non riesce a ricompattare l’elettorato progressista.
Le proiezioni particolarmente favorevoli al centrodestra pongono questioni politiche nazionali, a partire dal ruolo di Forza Italia nel Sud e dalla capacità della coalizione di presentarsi unita su temi cardine come infrastrutture e investimenti. “In un paese civile nessuno si dimette per un avviso di garanzia… Abbiamo impedito questo” ha detto Occhiuto, a Gizzeria, commentando i primi risultati.
Occorre notare come il tema della legalità e delle inchieste abbia rappresentato un nodo centrale della campagna elettorale. Il presidente riconfermato ha voluto mettere in chiaro la propria posizione, denunciando presunte strumentalizzazioni giudiziarie.
Reazioni e commenti dei leader
Dal fronte opposto, Pasquale Tridico ha espresso delusione ma anche gratitudine verso i volontari e gli attivisti che hanno sostenuto la sua candidatura: “È stata una scelta di servizio alla comunità, di servizio al campo progressista”, ha detto, rivendicando l’orgoglio per la propria terra e la motivazione che l’ha spinto a correre.
Nel centrodestra i commenti sono trionfalistici: Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha interpretato il successo come la conferma dell’occupazione dello spazio politico moderato, mentre Matteo Salvini ha collegato il risultato al sostegno popolare per le politiche infrastrutturali, citando in particolare il Ponte sullo Stretto.
Le dichiarazioni dei leader nazionali collegano la vittoria regionale a linee politiche che il centrodestra intende sviluppare a livello nazionale: concretezza amministrativa, rilancio delle opere pubbliche e centralità dei temi economici per il Mezzogiorno.
