In Fi non si fermano addii. Contatti per evitare strappo Carfagna

In Fi non si fermano addii. Contatti per evitare strappo Carfagna
Mara Carfagna
26 luglio 2022

Da quando si è chiusa l’esperienza del governo Draghi, non c’è stato praticamente giorno in cui Forza Italia non abbia perso un pezzo. Dopo gli addii illustri dei ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, quelli del senatore Stefano Cangini e di Roberto Caon, ora tocca ad altre due deputate: Annalisa Baroni e l’atleta paralimpica Giusy Versace. Entrambe considerate vicine al ministro degli Affari regionali, hanno spiegato di non aver condiviso la scelta di non votare la fiducia all’esecutivo e di non poter accettare la deriva “sovranista” del partito. Ma nel caso di Versace altra goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso sarebbe stato anche il bodyshaming nei confronti di Brunetta.

Non è detto che l’emorragia sia finita, tra i nomi di chi sarebbe pronto a tagliare i ponti con Forza Italia ci sarebbero anche quelli di Erika Mazzetti e Claudia Porchietto. Dal quartier generale di villa Certosa, dove Berlusconi è tornato a trascorrere qualche giorno di vacanza prima di rientrare a Roma per il vertice di centrodestra di mercoledì, non si mostra né stupore né troppo interesse per le recenti defezioni. Ce uno strappo però che in queste ore si sta cercando di evitare: quello di Mara Carfagna. Il ministro del Sud è l’unico della delegazione di Fi a non aver ancora lasciato il partito sebbene con una nota giovedì scorso abbia preso nettamente le distanze e avviato quello che dal suo staff definiscono “un periodo di riflessione molto serio”.

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E’ Licia Ronzulli, influente braccio destro di Berlusconi, a sbilanciarsi. “Sono sicura che Mara, un ministro molto apprezzato, prenderà la decisione giusta, quella di continuare a contribuire al nostro grande progetto”. Il ministro e Silvio Berlusconi si sono sentiti giovedì, ma da allora – spiegano fonti azzurre – sono in corso dei contatti per cercare di evitare che Carfagna lasci il partito. A tenerli sarebbe soprattutto Antonio Tajani. Tuttavia, dallo staff del ministro spiegano che difficilmente ci sarà un passo indietro. Di certo, per Mariastella Gelmini si comincia già a intravedere l’approdo finale: Azione di Carlo Calenda. “Mi sembra un’iniziativa seria, concreta, molto vicina all’agenda Draghi. E penso che oggi non ci sia bisogno di propaganda e di facili slogan ma di continuare il lavoro che il governo Draghi aveva iniziato e soprattutto di non gettare alle ortiche le riforme e le risorse del Pnrr. E’ un percorso che oggi è iniziato”. A sentire Licia Ronzulli, però, sarebbe tutt’altro che una novità odierna. “Trattava con loro già da tre mesi”, sostiene.

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