Indennità, diaria e spese telefoniche: ecco quanto costa ai cittadini un parlamentare in Italia

Indennità, diaria e spese telefoniche: ecco quanto costa ai cittadini un parlamentare in Italia
24 ottobre 2016

I deputati italiani percepiscono un’indennita’ parlamentare riconosciuta per il ruolo svolto. Ricevono, poi, una diaria, per il rimborso delle spese di soggiorno a Roma. A queste due voci se ne aggiungono altre, tra cui quelle a titolo di rimborso viaggi, per l’esercizio del mandato, per il rimborso delle spese telefoniche. E’ prevista una ‘sanzione’, ovvero una riduzione della diaria, in base alle assenze. Tutti i dati sono disponibili sul sito di Montecitorio. Queste le voci che compongono lo ‘stipendio’ dei deputati.

INDENNITA’ DEPUTATI: L’importo netto mensile dell’indennita’ parlamentare risulta pari a circa 5.000 euro. Tale somma e’ determinata sulla base dell’importo lordo di 10.435,00 euro, sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa) e fiscali (Irpef e addizionali regionali e comunali). Per i deputati che svolgono un’altra attivita’ lavorativa, l’importo netto dell’indennita’ ammonta a circa 4.750 euro. L’indennita’ parlamentare e’ prevista dall’articolo 69 della Costituzione, a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo. La legge 31 ottobre 1965, n. 1261, ne fissa l’importo in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate. Peraltro, in considerazione dell’esigenza di contenimento delle spese, l’Ufficio di Presidenza della Camera e’ intervenuto in piu’ occasioni con misure volte a ridurre il trattamento economico dei deputati, che risulta oggi inferiore rispetto al limite previsto dalla legge.

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DIARIA DEPUTATI: i deputati percepiscono anche una somma mensile, la diaria, che viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma. L’attuale misura mensile della diaria, a seguito della riduzione disposta dall’Ufficio di Presidenza di Montecitorio nella riunione del 27 luglio 2010, e’ pari a 3.503,11 euro. La diaria, tuttavia, puo’ subire una ‘decurtazione’ sulal base delle presenze e assenze del singolo deputato. Dunuqe, le sanzioni gia’ esistono, ma sono applicate alla diaria e non all’indennita’. Che viene corrisposta anche agli assenti.

SANZIONI PER ASSENZE: La diaria viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato dalle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico. E’ considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata. L’Ufficio di Presidenza della Camera, nelle riunioni del 25 ottobre 2011 e del 30 gennaio 2012, ha inoltre deliberato l’applicazione di una ulteriore decurtazione fino a 500 euro mensili in relazione alla percentuale di assenze dalle sedute delle Giunte, delle Commissioni permanenti e speciali, del Comitato per la legislazione, delle Commissioni bicamerali e d’inchiesta, nonche’ delle delegazioni parlamentari presso le Assemblee internazionali.

RIMBORSO DELLE SPESE PER L’ESERCIZIO DEL MANDATO: Nella riunione del 30 gennaio 2012, l’Ufficio di Presidenza ha istituito un “rimborso delle spese per l’esercizio del mandato” che sostituisce il contributo per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori. Tale rimborso, di importo complessivo invariato rispetto al precedente contributo, e’ pari a 3.690 euro (dopo la riduzione di 500 euro del luglio 2010) ed e’ corrisposto direttamente a ciascun deputato con le seguenti modalita’: per un importo fino a un massimo del 50% a titolo di rimborso per specifiche categorie di spese che devono essere attestate: collaboratori; consulenze e ricerche; gestione dell’ufficio; utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati; convegni e sostegno delle attivita’ politiche. Infine, per un importo pari al 50% forfetariamente.

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 SPESE DI TRASPORTO E SPESE DI VIAGGIO: I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale. Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto piu’ vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, e’ previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto piu’ vicino al luogo di residenza, e a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere e’ superiore a 100 km.

SPESE TELEFONICHE: I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.

ASSISTENZA SANITARIA: Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennita’ lorda, pari a 526,66 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.

ASSEGNO DI FINE MANDATO: Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota della propria indennita’ lorda, pari a 784,14 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che e’ pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennita’, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).

PENSIONE: Con deliberazioni del 14 dicembre 2011 e 30 gennaio 2012 l’Ufficio di Presidenza della Camera ha operato una trasformazione del regime previdenziale dei deputati con il superamento dell’istituto dell’assegno vitalizio – vigente fin dalla prima legislatura del Parlamento repubblicano – e l’introduzione, con decorrenza dal 1 gennaio 2012, di un trattamento pensionistico basato sul sistema di calcolo contributivo, sostanzialmente analogo a quello vigente per i pubblici dipendenti. Il nuovo sistema di calcolo contributivo si applica integralmente ai deputati eletti dopo il 1 gennaio 2012, mentre per i deputati in carica, nonche’ per i parlamentari gia’ cessati dal mandato e successivamente rieletti, si applica un sistema pro rata, determinato dalla somma della quota di assegno vitalizio definitivamente maturato alla data del 31 dicembre 2011, e di una quota corrispondente all’incremento contributivo riferito agli ulteriori anni di mandato parlamentare esercitato.

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