Economia

Intesa con Cina si allontana, scattano dazi Usa. Trump, intanto facciamo cassa

L’accordo tra Usa e Cina sulla disputa commerciale e’ ancora lontano e alle 6.00 ora italiana sono scattati i dazi Usa al 25% su 200 miliardi di dollari di prodotti made in China. Le merci erano gia’ sottoposte a tariffe del 10% dal 24 settembre scorso, ma Cina e Stati Uniti avevano concordato una tregua sul loro innalzamento al 25% nel corso dell’incontro tra il presidente Usa, Donald Trump, e il collega Xi Jinping, a margine del vertice del G20 di Buenos Aires, il 1 dicembre scorso. I colloqui a Washington riprenderanno oggi ma fonti Usa hanno confidato a Bloomberg i progressi nei negoziati sono finora “minimi” e oggi non si attendono progressi sostanziali. Le fonti dubitano che il capo delegazione cinese, il vice premier Liu He, abbia il potere per imprimere un reale cambio di direzione ai negoziati.

Intanto, a poche ore dalla operativita’ dei nuovi dazi americani sull’import di beni made in China per 200 miliardi di dollari, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, parla di rapporti “stabili e in salute” tra Usa e Cina “sono nell’interesse di tutti”, auspicandosi che le parti “lavorino insieme per costruire una relazione bilaterale di coordinamento, cooperazione e stabilita’. A tal proposito, speriamo che gli Usa possano incontrarci a meta’ strada”, ha aggiunto Geng, quando a Washington si terra’ oggi un nuovo round negoziale sul commercio. Dal canto suo,  anche il presidente Usa ha affermato che i “colloqui con la Cina vanno avanti in un modo molto congeniale, non c’è assolutamente nessuna fretta, visto che dazi del 25% sono ora pagati agli Stati Uniti dalla Cina su beni e prodotti del valore di 250 miliardi di dollari”. In sostanza, appare un gioco delle parti a cui Donald Trump non sembra sottrarsi dato che “questi pagamenti significativi finiscono direttamente al Tesoro degli Stati Uniti”.

Tuttavia, i mercati stanno mostrando comunque ottimismo: Tokyo arretra dello 0,27% e perde oltre il 4% nella settimana appena trascorsa, ma Shanghai vola a +3,1%. Apertura positiva in Europa e a Milano l’indice Ftse Mib segna +0,9%. Pechino ha espresso “profondo rammarico” per l’innalzamento delle tariffe Usa e ha promesso “necessarie contromisure” alla mossa di Washington. La Cina ha auspicato comunque di potere risolvere i problemi “attraverso la cooperazione e la consultazione”. Poco prima dell’entrata in vigore delle tariffe al 25%, la Casa Bianca ha annunciato che le trattative riprenderanno. Il rappresentante per il Commercio, Robert Lighthizer, e il segretario al Tesoro, Steve Mnuchin, incaricati dei negoziati con la Cina, si sono incontrati con Trump, per fare il punto.

Il presidente Usa aveva dichiarato di avere ricevuto un invito alla cooperazione in una “bella lettera” del collega cinese, Xi Jinping. “Lavoriamo assieme, vediamo se si puo’ fare qualcosa”, e’ il senso della missiva, secondo quanto dichiarato da Trump. Il presidente Usa ha ribadito il proprio apprezzamento verso il leader cinese, con cui potrebbe avere anche un colloquio telefonico, definendolo “un buon amico”, ma, ha avvertito, “io rappresento gli Usa e lui la Cina, e non permetteremo piu’ che ci si sfrutti”. Liu He ha auspicato di arrivare “alla migliore soluzione”. “Sono venuto qui sotto pressione per dimostrare la grandissima sincerita’ della della Cina”, ha detto il vice premier ai media americani. “Speriamo di risolve alcune delle differenze in maniera schietta, con fiducia e razionalmente. Penso che ci sia questa speranza”.

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