Bielorussia e migranti, premier Polonia: a rischio sicurezza e stabilità Ue

Bielorussia e migranti, premier Polonia: a rischio sicurezza e stabilità Ue
9 novembre 2021

Sono circa 4.000 i migranti accampati in Bielorussia lungo il confine con la Polonia, in quello che Varsavia ha definito “un attacco da parte del regime bielorusso”. Parlando al termine del Consiglio per la sicurezza nazionale, il presidente polacco Andrzej Duda ha dichiarato che la Polonia “sta monitorando la situazione e proteggerà il confine”. “Il regime bielorusso sta attaccando il confine polacco, e sta attaccando il confine europeo, con modalità senza precedenti, spingendo migranti che ha di fatto invitato in Bielorussia e poi li ha spinti al confine”, ha detto Duda, citato dall’agenzia di stampa polacca Pap.

Il continuo afflusso al confine polacco di migranti provenienti dalla Bielorussia genera allarme in Europa. Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, pur sottolineando che “sigillare il confine polacco è il nostro interesse nazionale”, “oggi sono in gioco la stabilità e la sicurezza dell’intera Ue”. “Questo attacco ibrido del regime di Lukashenko è rivolto a tutti noi – rimarca il premier della Polonia -. Non saremo intimiditi e difenderemo la pace in Europa con i nostri partner della Nato e dell’Ue”. E proprio l’Europa, accusa il presidente bielorusso Alexander Lukashenko di aver portato in aereo migranti dal Medio Oriente e dall’Africa a Minsk, capitale del suo Paese, per poi mandarli a piedi verso l’Unione europea come rappresaglia per le sanzioni imposte da Bruxelles per la repressione dell’opposizione in Bielorussia. Lukashenko, da parte sua, respinge questa accusa.

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Di fronte a questa situazione, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha invitato gli Stati membri dell’Ue a dare il via libera a nuove sanzioni. “La strumentalizzazione dei migranti per scopi politici è inaccettabile”, ha affermato la von der Leyen. Oltre a un’estensione delle sanzioni contro il regime di Minsk, ha sottolineato che l’Unione europea “esaminerà come sanzionare le compagnie aeree di paesi terzi” che trasportano migranti in Bielorussia. Intanto, la Germania ha invitato l’Unione europea a “prendere misure” per aiutare a contenere l’afflusso al confine polacco di migranti dalla Bielorussia. “La Polonia o la Germania non possono farcela da sole”, ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni Horst Seehofer. “Dobbiamo aiutare il governo polacco a rendere sicure le sue frontiere esterne. Questo dovrebbe essere il compito della Commissione europea. Ora la invito ad agire”, ha aggiunto.

Seehofer ha lanciato il suo appello dopo che la Polonia ha annunciato di avere respinto il tentativo di centinaia di migranti di attraversare illegalmente il suo confine dalla Bielorussia, mentre altre migliaia si sono ammassate vicino a questo confine esterno dell’Unione europea. “Temiamo che ci possa essere un’escalation di questo tipo di azioni alla frontiera polacca in un prossimo futuro e di natura armata”, ha persino sbottato Piotr Muller, il portavoce del governo polacco. Confinante con la Polonia, di certo la Germania ha visto un forte aumento del numero di migranti dalla Bielorussia. Nel solo ottobre sono stati quasi 5.000, secondo le autorità tedesche. Berlino ha risposto rafforzando i controlli alle frontiere e dispiegando ulteriori forze di polizia. “La Germania potrebbe inviare molto rapidamente forze di polizia per aiutare la Polonia, se quest’ultima lo desidera”, ha detto infine a Bild Stephan Mayer, un alto funzionario del ministero degli Interni tedesco.

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I numeri

Nel mese di ottobre sono stati registrati circa 11.300 tentativi di ingressi irregolari in Polonia dalla Bielorussia, almeno 23.000 dall’inizio dell’anno. I migranti coinvolti in quello che l’Unione europea ha definito un “attacco ibrido” da parte di Minsk arrivano soprattutto dall’Iraq, ma ci sono anche cittadini siriani, congolesi e camerunensi. Stando a quanto ricostruito oggi dalla Deutsche Welle, i principali punti di partenza dei migranti diretti a Minsk sono tre città del Kurdistan iracheno: Erbil, Shiladze e Sulaymaniyah.
Ma un portavoce del ministero degli Esteri tedesco ha segnalato il mese scorso un incremento di voli diretti verso la capitale bielorussa anche da Beirut, Damasco e Amman.

Il viaggio può costare ai migranti tra i 12.000 e i 15.000 euro, cifra che comprende visto, volo e trasferimento via terra una volta arrivati in Europa. Il rilascio dei visti è gestito dall’ambasciata bielorussa a Erbil che, stando a quanto riferito alla Dw da un agente di viaggio di Baghdad, “ha esternalizzato le richieste di visto a un certo numero di agenzie di viaggio”. La stessa fonte ha ammesso di essere stata impegnata in tale attività, ma “non lo faccio più perché sta diventando troppo losco e non voglio mettere a repentaglio la mia attività. Ma prima ci volevano dai cinque giorni alle due settimane per ottenere i visti”. Altre fonti hanno riferito alla testata tedesca che le domande di visto sono state esternalizzate anche alle ambasciate della Bielorussia in paesi diversi dall’Iraq. 

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