Politica

La Difesa si ritrova la guerra in casa, il sottosegretario M5s attacca la ministra Trenta

Il MoVimento Cinque Stelle si spacca anche sulla Difesa. Nel mirino di una parte dei pentastellati, dopo Luigi Di Maio, c’è la ministra Elisabetta Trenta, sponsorizzata a suo tempo proprio dallo stesso capo politico. “Ascolta capi e capetti del passato, fa scelte incomprensibili ed è consigliata male”. La bordata alla Trenta arriva dal suo sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, a sua volta, fedelissimo di Maio. I vertici dei 5 stelle prendono le distanze da Tofalo. In serata addirittura è girata la voce delle sue dimissioni. “Smentiamo la notizia pubblicata da alcuni organi di informazione relativa alle dimissioni del sottosegretario Angelo Tofalo”, hanno fatto subito sapere fonti del M5s. La smentita arriva nel momento in cui lo stesso Di Maio ha annunciato che “le dimissioni di Tofalo non sono formali, in ogni caso decide Conte”.

Il che implicherebbe che si è parlato di dimissioni ma “non sono formali”. Uno psicodramma a 5 stelle. Uno scenario dai toni surreali che, al di la della grammatica istituzionale, dà l’impressione di un movimento impazzito come una maionese. Tutti contro tutti, altro che uno vale uno. Ma andiamo con ordine, partendo proprio da Tofalo. Il 38enne sottosegretario del M5s, ieri, decide di sparare sul ministro della Difesa attraverso un lungo post di Facebook. “Ho cercato per un anno di stare accanto al ministro Trenta e di spiegarle che il nemico non è Salvini ma chi, all’interno dell’apparato, vuole continuare ad agire senza l’indirizzo ed il controllo politico. Purtroppo, consigliata male (la ministra, ndr), ha deciso di fare valutazioni diverse”. Linguaggio non certo politichese, quello del sottosegretario, e che punta il dito contro quelle che definisce “incomprensibili scelte” assunte “nel mio dicastero, quasi mai coordinate politicamente”.

Un fiume in piena l’esponente del governo gialloverde, e tenuto conto della delicatezza del dicastero in questione, si lascia andare anche ad affermazione che suscitano alcune perplessità. “Ad oggi – prosegue il sottosegretario salernitano – gran parte delle informazioni che ricevo per svolgere il mio lavoro non vengono dagli uffici preposti ma da tutte le persone che mi hanno riconosciuto come un ragazzo dai valori ben saldi. Così però è troppo faticoso”. Ce n’è pure per Di Maio: “Sgravati di qualcuno dei complessi ruoli che hai portato avanti fino ad oggi e traghetta il Movimento verso una nuova consapevolezza (…)”. Mirino puntato pure su Alessandro Di Battista affinché “si prenda le sue responsabilità nel Movimento, con un ruolo riconosciuto da tutti, per capire cosa stiamo facendo nelle istituzioni”. Come detto, i vertici pentastellati prendono le distanze dall’attacco di Tofalo al suo ministro, ma senza che nessuno, però, ci mette la faccia, perché solo fonti del M5s fanno trapelare che “le dichiarazioni pubbliche diffuse dal sottosegretario Tofalo nei confronti del ministro Trenta sono molto gravi e tutto il M5s ne prende le distanze”.

A dar man forte al giovane esponente di governo, il senatore Dino Mininno (M5S). “Non si possono chiudere gli occhi su evidenti criticità alla Difesa, qualcosa va migliorato. Completo sostegno al sottosegretario Angelo Tofalo”. Appoggio a Tofalo anche da Giovanni Russo, capogruppo M5s in commissione Difesa alla Camera: “Il mio sostegno va ad Angelo, che conosco da anni e che lavora da sempre per il bene del Paese e del Movimento”. Del coro fa parte pure il senatore del M5s, Francesco Castiello, che oltre a esprimere “piena e profonda solidarietà”, ha sottolineato che Tofalo “aveva espresso riserve sull’assetto organizzativo del Ministero di appartenenza”. “Nulla di più e di meno rispetto ai dubbi manifestati durante l’assemblea congiunta dei Parlamentari del M5S tenutasi ieri notte (mercoledì, ndr) – ha evidenziato Castiello – assemblea nella quale sono emerse alcune criticità di stampo organizzativo”.

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