Politica

La maggioranza litiga anche sugli “Stati generali”. I dubbi di Franceschini. E non solo

Gli “stati generali” annunciati da Giuseppe Conte agitano la maggioranza, parecchie perplessità sono emerse durante la riunione tra il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e i capi delegazione. In particolare, raccontano fonti di governo, molti dubbi sarebbero stati espressi dal Pd Dario Franceschini, preoccupato che si possa arrivare ad un appuntamento così importante in maniera troppo frettolosa e, soprattutto, con un piano di rilancio che ancora non c’è. Ma anche Teresa Bellanova(Iv) avrebbe sostanzialmente invitato a impostare l’evento come l’avvio di una fase di confronto, possibilmente su una manciata di temi condivisi nella maggioranza. 

Del resto, anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sembra privilegiare un approccio “passo dopo passo”, dal momento che il vero piano di rilancio potrà essere pronto solo a settembre, dopo la presentazione del ‘Piano nazionale di riforme’ che dovrebbe avvenire la prossima settimana e dopo, appunto, il confronto con tutte le parti sociali e i mondi produttivi. Alla fine, secondo quanto viene riferito, si è deciso che Conte e Gualtieri lavoreranno nel fine settimana ad una “piattaforma” da sottoporre poi lunedì ai capi delegazione per una prima valutazione. Un documento che elenchi solo “per grandi linee” le direzioni di marcia e che dovrebbe essere la base sulla quale, appunto, avviare il confronto agli stati generali. Alcune fonti di maggioranza parlano esplicitamente di irritazione da parte di Franceschini, versione ridimensionata da altri protagonisti dell’incontro. Di sicuro la discussione è stata animata, su questo sono tutti concordi, il timore del capo-delegazione Pd, ma anche di Iv, è che si voglia procedere subito alla definizione di un piano dettagliato di azione che, invece, richiederà inevitabilmente più tempo.

Franceschini avrebbe insistito molto con i suoi inviti alla cautela: nei prossimi mesi, sarebbe stato il ragionamento, non basteranno iniziative per tamponare l’emergenza, ma bisognerà impostare un piano di lungo periodo, per essere credibili. E tutto questo, è stata la conclusione, non si improvvisa in pochi giorni in fretta e furia. Non si può pensare di presentarsi agli `Stati generali’ con un piano giù definito, meglio usare l’appuntamento per avviare una fase d’ascolto. Ma anche Bellanova, appunto, avrebbe suggerito di avviare soprattutto un confronto con le parti sociali, a partire però da una piattaforma di temi da concordare nella maggioranza. Oramai, sarebbe stato il ragionamento, si è creata un’aspettativa nel paese per questi `Stati generali’ e allora bisogna individuare dei temi condivisi sui quali aprire la discussione.

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