Verso le elezioni europee, l’Europa divide il centrodestra

Verso le elezioni europee, l’Europa divide il centrodestra
Antonio Tajani
3 luglio 2023

Voglio essere molto chiaro, sono anche vicepresidente del Ppe: “è impossibile” per Forza Italia “fare un accordo” in Europa “con Alternative fur Deutschland e il partito della signora Le Pen”. Continua a ribadirlo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, secondo cui, “escludo di firmare a nome di FI un accordo con loro”. “La Lega è cosa ben diversa, saremmo lieti di avere la Lega come parte di una maggioranza, ma senza Le Pen e Alternative Fur Deutschland”. Iniziano le grandi manovre verso le elezioni europee. Tajani mantiene le distanze da Le Pen ed esclude qualsiasi possibilità di alleanza in vista dell’appuntamento elettorale in programma nel 2024. 

 

La questione migranti

 

Il vicepremier azzurro evidenzia che “l’Italia purtroppo è oggetto di flussi migratori continui perché c’è una situazione di difficoltà in Tunisia, perché ci sono una serie di concause che spingono centinaia di migliaia di persone ad andare verso l’Europa”, ma “non vogliono venire in Italia” che di fatto è un “Paese di transito”. Tra le “concause”, cita “l’Afghanistan, la guerra civile in Siria, il terremoto, la situazione del Corno d’Africa, il terrorismo, in Nigeria Boko Haram, nell’Africa subsahariana il cambiamento climatico che porta i deserti a mangiarsi l’agricoltura”. L’Italia è “un Paese di transito”, ma “visto che siamo quelli che li accolgono per primi dobbiamo avere la solidarietà degli altri perché la questione migratoria non è una questione italiana o greca o maltese, che sono i tre Paesi più esposti”, ma è una “questione europea”. “L’ha detto pure Papa Francesco – ribadisce Tajani – quindi serve più solidarietà europea. È stato fatto qualche passo in avanti, per esempio sulla Tunisia c’è un accordo generale”. “Il governo italiano un risultato importante già l’ha ottenuto – conclude Tajani -adesso bisogna arrivare a conclusione convincendo gli altri Paesi a essere più solidali”.

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Il futuro di Forza Italia

 

Tajani ha anche il punto del partito in Italia. Quello di Forza Italia “è il futuro di una grande forza moderata, una grande forza che occupa il centro della politica italiana e ha un ruolo importante da svolgere visto che il Pd si sta spostando sempre più a sinistra. Ci sono tanti ex democristiani, tanti ex socialisti che non vogliono seguire il percorso di un`alleanza Pd-5S e guardano al centro. Forza Italia vuole essere punto di riferimento anche di questi italiani delusi dal centro del centrosinistra, perché ormai il centro del centrosinistra non esiste più, c`è solo la sinistra”. In sostanza, per Tajani, “siamo noi attrattivi”. 

 

La reazione della Lega

 

“Davvero l’amico Tajani preferisce continuare a governare con Pd, socialisti e Macron? La Lega lavora per cambiare la maggioranza in Europa e dare vita, finalmente, a un progetto di centrodestra unito, capace di dare risposte concrete ai cittadini dopo anni di mal governo delle sinistre – affermano gli europarlamentari della Lega Marzo Zanni (presidente gruppo Id) e Marco Campomenosi (capo delegazione Lega al Parlamento Europeo), in risposta alle dichiarazioni di Antonio Tajani sulle alleanze europee. “Non è il momento dei diktat, né di decidere a priori chi escludere dal progetto di centrodestra europeo, tanto più se questo arriva da chi fino a oggi è stato a braccetto di Pd e socialisti in Ue. Chiediamo più rispetto per i colleghi del gruppo Id: è proprio grazie ai voti dei nostri alleati francesi del RN e tedeschi di AfD se, insieme al Ppe, siamo riusciti a respingere l`ultima eurofollia green non più tardi della scorsa settimana. Ci rifiutiamo di pensare che qualcuno che si definisce `di centrodestra` possa preferire Macron e le sinistre alla Le Pen. Il percorso indicato da Matteo Salvini è l’unica alternativa possibile: altrimenti, forse qualcuno nel Ppe vuole illudere gli elettori fingendo di cercare un’altra strada ma, di fatto, continua a scegliere di governare un continente secondo l’agenda dettata da sinistre illiberali, nemiche di industria e lavoro, che fomentano le piazze in Francia e in Belgio” concludono gli europarlamentari. 

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