Leopolda, il talismamo di Renzi: alla stazione si alza il sipario su terremoto e referendum

Leopolda, il talismamo di Renzi: alla stazione si alza il sipario su terremoto e referendum
5 novembre 2016

“La Leopolda è il luogo delle persone che hanno voglia di fare politica. Politica semplice, bella, buona”. Matteo Renzi ha dato il via alla settima edizione della festa che ha contrassegnato il suo ingresso in politica. Quest’anno la stazione fiorentina segnala uno snodo decisivo: quello del referendum costituzionale che si terrà esattamente tra un mese. Oramai, la Leopolda è come un talismano per Renzi. Ancora una volta l’ex sindaco di Firenze usa la kermesse per radunare e recuperare le forze e lanciare le sue idee a un mese dal referendum. Oggi è l’ora dei tavoli di lavoro, aperti al contributo di tutti, sugli argomenti più vari. Di pomeriggio, dopo la pausa pranzo, interverrà Brunello Cucinelli che racconterà il suo progetto per ricostruire la cattedrale di Norcia, da Renzi eletta a luogo simbolo dell’Europa. Le riforme costituzionali saranno l’argomento elettivo della discussione ai tavoli e che si concluderà domani mattina quando sarà la volta dei “leopoldini” che in questo 2016 hanno avuto un figlio. O lo hanno messo in cantiere. Parleranno personalità del mondo della ricerca, della tecnologia, dell’innovazione, del capitale umano, della cultura. “Io come sempre chiudo domenica alle 12” ha annunciato Renzi che ci tiene a sottolineare la caratura very normal people di questa edizione. “Come al solito la stampa cercherà di capire i nomi famosi, per noi sarà fondamentale accogliere le persone normal, non i vip”.

Quest’anno il ritorno alle origini e’ netto: torna Matteo Richetti, compagno di viaggio della Leopolda 2, tornano gli slogan sul futuro. Si cerca di tornare alle origini, smettendo per un week end i panni dell’uomo di governo, che l’anno scorso un po’ lo ingessarono, per recuperare lo spirito corsaro dei primi anni, quando era all’opposizione del governo e del Pd. Qualche osservatore vede questa Leopolda un po’ accerchiata, con il premier Consiglio e segretario Pd arroccato nel suo fortino e fuori gran parte della sinistra Pd, il M5s, Forza Italia e diversi cortei annunciati per domani. “Veramente ogni anno abbiamo i manifestanti fuori e mezzo Pd che non viene” ricorda Davide Faraone, uno di quelli della prima ora, adesso sottosegretario all’Istruzione. “Ma se questo e’ l’isolamento, e’ splendido: a un mese dal referendum noi che portiamo la bandiera del cambiamento, insieme alle persone normali, e fuori chi frena e dice no” prosegue il ragionamento di Faraone. Per puntare l’attenzione sulla battaglia del referendum oggi pomeriggio il ministro Maria Elena Boschi e alcuni costituzionalisti risponderanno a tutte le critiche giunte in questi mesi alla riforma: “domani (oggi, ndr) ‘disintegriamo’ la riforma, tiriamo fuori tutti i dubbi” annuncia dal palco Renzi.

Leggi anche:
Il Cremlino allerta: preoccupazioni per parole di Macron e Cameron

Eppure l’aria puo’ sembrare distratta, molti big renziani sono impegnati in tutta Italia in manifestazioni per il Si’ al referendum. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, ha assicurato che ci sara’ “per scaramanzia, non sono mai mancato”. Effetto talismano, di nuovo. Gli anni scorsi il ritorno alla vecchia stazione riattata servi’ a Renzi a recuperare le forze prima di nuove sfide. “Benevenuti, a chi c’era la prima volta, la seconda, la terza, mai l’ultima. Non e’ mai l’ultima” dice dal palco Richetti aprendo questa settima edizione. “Noi vogliamo prendere il toro per le corna” spiega il deputato Pd. E proprio per questo spirito, chi ha parlato con Renzi in questi giorni riferisce che comunque vada il premier dovrebbe salire al Quirinale per confrontarsi con il Capo dello Stato. Ma con un’idea ben precisa: rilanciare in ogni caso. Rivitalizzando il governo in caso di vittoria del Si’ e uscendo dall’angolo in caso di vittoria del No. Sul come, ognuno che ha parlato con il premier ha una sua spiegazione, dal rimpasto al nuovo programma in caso prevalga il Si’, dalle dimissioni alla richiesta di elezioni in caso prevalga il No. Chi lo conosce bene, pero’, ci va piano con le interpretazioni: “dopo il referendum, comunque vada, si apre un altro mondo: vedremo allora”. “Per chi ha voglia di crederci tutto e’ possibile” twitta Renzi. “Tanto vinciamo, di che stiamo parlando?” sorride Faraone.

Leggi anche:
Ipotesi Alta Corte per giudicare le toghe, accordo su separazione carriere
Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti