L’Isis rivendica attentato all’Ohio State University: in azione un nostro “soldato”

L’Isis rivendica attentato all’Ohio State University: in azione un nostro “soldato”
30 novembre 2016

Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attentato all’Ohio State University dichiarando che l’assalitore era un suo “soldato”, lo scrive Site che cita l’agenzia Amaq, di propaganda jihadista. L’assalitore ha “condotto la sua operazione in risposta agli appelli a colpire i cittadini dei Paesi della coalizione internazionale” che combatte i jihadisti in Iraq e in Siria, ha indicato una “fonte” anonima dell’agenzia Amaq. Il giovane era un rifugiato somalo, Razak Ali Artan, studente di 18 anni, dell’Ohio State University, negli Stati Uniti. Il giovane  si era lanciato con un’auto contro un gruppo di persone all’esterno di un edificio del campus, poi è sceso e ha cominciato a colpire chi gli capitava davanti con un coltello da macellaio, prima di essere ucciso a colpi di arma da fuoco dalla polizia. Questa la ricostruzione fornita dalle autorità nel campus di Columbus.

Undici persone sono state portate in ospedale, secondo la Nbc, di cui una sarebbe in condizioni critiche. L’attacco era stato inizialmente definito una situazione con un “active shooter”, ovvero con un uomo armato in azione, ma l’assalitore non ha sparato a nessuno. Un agente è arrivato sul posto nel giro di un minuto e ha ucciso l’assalitore, secondo il racconto di Craig Stone, il capo della polizia dell’università. “Ha tirato fuori un coltello largo e ha cominciato a dare la caccia alle persone, cercando di colpirle”, ha raccontato Jacob Bowers, uno studente di 20 anni. Bowers ha poi detto che l’assalitore non ha urlato nulla, “era completamente muto”. Lo studente ha raccontato di aver visto il poliziotto che, dopo aver urlato all’assalitore di gettare il coltello e mettersi a terra, o gli avrebbe sparato, ha poi aperto il fuoco contro il sospetto. Un altro studente aveva raccontato alla Cnn di aver sentito dei colpi di arma da fuoco provenire da un edificio dell’università. “Il mio compagno di stanza e io abbiamo sentito tre o quattro colpi e, poco dopo, l’arrivo della polizia e di ambulanze”, ha detto Wyatt Crosher, 19 anni.

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