Lo sfogo di Marra: “Mignotte, stronze e…”. E sulla Raggi: non mi parla, ha soggezione e scappa

Lo sfogo di Marra: “Mignotte, stronze e…”. E sulla Raggi: non mi parla, ha soggezione e scappa
22 giugno 2017

“Ma perche’ non vuole parla’ co’ me? Perche’ ha paura e scappa”. E’ l’8 novembre scorso e Raffaele Marra (foto), ex capo del Personale in Campidoglio, parla al telefono con una sua amica, Concetta, lamentandosi dell’atteggiamento di chiusura con lui che in quei giorni aveva la sindaca Virginia Raggi (foto), evidentemente seccata per le polemiche legate alla nomina (poi alla fine revocata) del fratello Renato alla Direzione Turismo. Pratica che, da quanto si evince, sarebbe stata seguita in buona parte dallo stesso Raffaele. “E basta a fare la vittima. Sta facendo la vittima – e’ lo sfogo di Marra – diglielo ‘basta a fare la vittima”. Si lamenta sempre. Se ci so’ problemi, rimetto il mandato. Ma piu’ di questo che ha da fa’ ‘na persona?. E mando i messaggi e lei non mi risponde, e io che cosa possa fa’?”.La sindaca, sottolinea ancora Raffaele Marra la cui conversazione fa parte degli atti depositati nel processo che lo vede imputato di corruzione in concorso con l’imprenditore Sergio Scarpellini, “ora e’ arrabbiata, soltanto perche’ sta tastando la cosa che lei ha promosso mio fratello, o non se n’e’ accorta o ho comandato io. Cioe’ io l’ho tradita. Dovevo evitare che lei potesse passa’ i guai e non gliel’ho detto. Ma io non sono il tipo che approfitta alle spalle degli altri, caratterialmente non m’appartiene proprio ‘na cosa del genere”.

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Alla sua interlocutrice, Marra dice che la sindaca “non vuole parlare con me perche’ dice che non ha tempo. Ma non e’ una giustificazione. Ma perche’ non vuole parla’ con me? Perche ha puara… perche’ quando lei parla con me, e’ in soggezione… Lei mi dice ‘na cosa, se non e’ vero io lo dico. Come ho sempre fatto pure co’ Gianni (Alemanno, ndr), come ho fatto sempre con la Polverini. Io se la cosa non e’ come dicono loro, glielo dico ma a fin di bene. Non per fare il presuntuoso. Che me ne importa a me? Glielo dico perche’ effettivamente e’ quello che penso. Poi, voglio di’, tu puoi farci la tara… ti dico ‘guarda a me ‘sta cosa che mi dici non mi interessa, non mi piace, non la voglio fare punto e basta. E lei secondo me, in questo momento, non e’ in grado di sostenere la conversazione con me. E allora evita, scappa. Mi deve dire che io so’ scorretto. Ha paura di dirmi che io so’ scorretto. Perche’ io la mando a fanculo. Se lei mi dovesse di’ ‘tu non me l’hai detto’, io direi “guarda, sei na’ bugiarda”. Ancora Marra: “Eh, mo’ su Il Messaggero c’e’ scritto ‘no perche’ ormai Grillo ha chiesto una tregua alle tre parlamentari’, tre mignotte, Ruocco, Lombardi e quell’altra. Mignotte mentali eh, come si chiamano, Taverna, Lombardi e… che sono delle stronze, ce l’hanno avuta con me dal primo giorno”. E’ sempre l’8 novembre scorso quando Marra al telefono con la sua amica Concetta, se la prende con le tre leader del Movimento Cinque Stelle, a suo dire ostili nei suoi confronti. “Mo’ hanno chiesto a Grillo – dice ancora Marra – che ormai l’intervista e’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso; lui ha chiesto una tregua fino al 4 agosto, cioe’ fino al 4 dicembre, ci sono le elezioni, e dopo o provvede lei (Virginia Raggi, ndr) direttamente o provvedera’ lui a cacciarmi via. Che poi cacciarmi via!? Come mi cacci via che sono un dirigente pubblico in tutto cio’?”.

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