“Ma quale autovelox: supero il limite e non mi arriva nessuna multa”: il segreto dell’ECCEDENZA dei km/h I Nessuno può sanzionarti per Legge
Autovelox(Pixabay) IlFogliettone
Esiste un margine di tolleranza che molti non conoscono, ma è bene sempre attenersi ai limiti. Cosa c’è da sapere.
L’evoluzione degli autovelox ha rivoluzionato il controllo della velocità stradale. I primi modelli, introdotti a fine anni ’50, usavano onde elettromagnetiche o sensori di pressione, calcolando la velocità con la formula “spazio fratto tempo”. La loro precisione, seppur efficace per l’epoca, era limitata rispetto agli standard odierni.
Negli anni ’70 e ’80, i telelaser segnarono un progresso significativo. Questi strumenti impiegavano fasci laser per misurare la velocità istantanea dei veicoli, offrendo una maggiore accuratezza, anche se restavano suscettibili a minimi errori e richiedevano calibrazioni regolari.
Oggi, gli autovelox hanno raggiunto un’elevata sofisticazione, integrando tecnologie avanzate come la visione computerizzata e l’analisi delle immagini. Sono capaci di scattare foto panoramiche per evitare errori in caso di più veicoli contemporaneamente e operare efficacemente in diverse condizioni atmosferiche. La frontiera più recente è l’integrazione dell’Intelligenza Artificiale.
Questi autovelox non si limitano a rilevare la velocità, ma possono monitorare una vasta gamma di infrazioni: passaggio col semaforo rosso, numero di passeggeri, uso delle cinture di sicurezza o del cellulare alla guida, rendendo il controllo molto più completo.
Attenzione ad omologazione e taratura
Affinché le multe elevate tramite autovelox siano valide, i dispositivi devono essere sia regolarmente omologati che periodicamente tarati. L’omologazione è il processo fondamentale che conferisce a un modello di autovelox il riconoscimento ufficiale, attestando la sua conformità a specifici standard tecnici e legali. Senza questo riconoscimento, il dispositivo non può essere considerato idoneo per l’accertamento delle infrazioni.
Diverse sentenze della Corte di Cassazione hanno chiarito inequivocabilmente che le multe sono nulle se l’autovelox non è stato omologato o se non è stata eseguita la taratura periodica obbligatoria. Non basta che il dispositivo sia stato semplicemente “approvato”: è l’omologazione secondo la legge a conferirgli validità. È cruciale che il verbale indichi chiaramente la data dell’ultima taratura, e l’amministrazione ha l’onere di fornire la prova dell’omologazione su richiesta.

L’eccedenza per evitare la multa
In Italia, il Codice della Strada prevede un margine tecnico di tolleranza per gli errori di misurazione degli autovelox o dei tachimetri dei veicoli. Per velocità fino a 100 km/h, è consentito superare il limite di 5 km/h senza incorrere in sanzioni. Oltre i 100 km/h, la tolleranza sale al 5% del limite, arrotondata per eccesso. Questo significa che, su un limite di 50 km/h, si può arrivare fino a 55 km/h; su un limite autostradale di 130 km/h, la soglia tollerata è di circa 137 km/h.
È fondamentale comprendere che questa tolleranza non rappresenta un aumento effettivo del limite di velocità, ma è un margine di sicurezza per prevenire multe ingiuste. Pertanto, superare il limite considerando la tolleranza comporta comunque l’applicazione della sanzione. Ad esempio, viaggiare a 65 km/h in una zona con limite di 50 km/h rientra nella fascia di superamento tra 10 e 40 km/h, con una multa che varia da 42 a 173 euro.
